Anno 2 Numero 61 Mercoledì 04.06.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

SPADARE IN AZIONE IN ITALIA NONOSTANTE IL DIVIETO EUROPEO - NUOVA STRAGE DI DELFINI, TARTARUGHE ED UCCELLI MARINI?


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La recente operazione della Guardia di Finanza di Salerno che ha sequestrato tre tonnellate di pescespada nelle acque tra Palinuro e Marina di Camerota, catturate con le spadare, mette in evidenza una realtà ancora diffusa: l’uso delle reti pelagiche derivanti (note come “spadare”) nei nostri mari.

“Un recente decreto del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali e una successiva circolare del Direttore Generale Tripodi” – dichiara Ilaria Ferri, Direttore cattività dell’associazione Animalisti Italiani PeTA “autorizza tutte le imbarcazioni che, successivamente al bando europeo per l’uso delle spadare si sono riconvertite con il sistema delle ferrettare, a poter avere a bordo e utilizzare anche il sistema di attrezzi da posta. In questo modo si autorizzano a tutti gli effetti i pescatori ad utilizzare attrezzi che, seppur ancorati, sono nella sostanza delle reti derivanti o spadare. A conferma di ciò la notizia dei giorni scorsi dell’imponente sequestro di reti pelagiche derivanti ad opera della Guardia di Finanza nelle acque di Salerno.

Queste reti, così poco selettive, provocano la morte non solo del pescespada anche sottomisura, ma anche quella di molti animali protetti come i delfini, le tartarughe e gli uccelli marini. Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni sull’avvistamento di delfini privi delle pinne nelle acque delle Isole Eolie. Segno evidente del fatto che, rimasti impigliati nelle reti, sono stati così barbaramente trattati dai pescatori e gettati in mare destinati dopo l’agonia, ad una morte sicura.”


Il Presidente degli Animalisti Italiani Walter Caporale sottolinea “ Abbiamo chiesto l’urgente intervento ai parlamentari amici degli animali su questo problema. L’onorevole Luana Zanella ha presentato sull’argomento una interrogazione parlamentare. È infatti impensabile che, a causa dell’ambiguità, probabilmente voluta, nella circolare di Tripodi, i pescatori si sentano autorizzati a rimettere in uso le spadare. Queste reti sono bandite dall’Unione Europea dal primo gennaio 2002 e questa direttiva deve essere rispettata a tutela degli abitanti dei nostri mari”.

Nella tarda mattinata il deputato verde Zanella “interrogava” così il Ministro Alemanno: “Se non ritenga che il recente decreto del Ministero delle Politiche Agricole del 27/3/2003 sia incompatibile con il regolamento n.1239/98 di Bruxelles (bando dell’uso delle spadare), in quanto per rete da posta si intende una rete che ha un pannello alto al massimo 4 metri, e invece l’utilizzo delle spadare come reti da posta, semplicemente ancorandole, è del tutto arbitrario poiché l’altezza del pannello di queste è di ben 15 metri”.


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