Agenzia di Stampa

Anno 2 Numero 49 Mercoledì 12.03.03 ore 23.45

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Direttore Responsabile Guido Donati

   

L'ACQUA NON È UNA RISORSA RINNOVABILE E INESAURIBILE

 

 

di Paola Franz 

L'acqua è l'elemento essenziale per la vita sulla terra e fino allo scorso secolo solo poche persone avevano compreso l'importanza sociale ed economica della sua salvaguardia. La carenza di questo bene prezioso colpisce a vario livello intere popolazioni che non solo subiscono un blocco al proprio sviluppo economico e sociale ma sono costrette per sopravvivere a dover migrare verso territori più favorevoli. Queste trasmigrazioni di massa rappresenteranno in un immediato futuro un problema importante anche per i paesi che fino ad ora hanno sottostimato il problema. Già al momento vi sono più di tre miliardi di persone che hanno difficoltà ad approvvigionarsi di acqua potabile, tre milioni di persone ogni anno muoiono per l'acqua inquinata e per condizioni sanitarie inadeguate. Nei paesi industrializzati ancora non vi è una piena consapevolezza che questa preziosa sostanza non è inesauribile né rinnovabile, l'acqua viene sprecata, dispersa, inquinata... e non ci rendiamo conto che è più preziosa di qualsiasi altro elemento. Solo il 3% dell'acqua che c'è sul pianeta è dolce ed è quella che si trova nei ghiacciai ai poli, quella sotterranea e quella superficiale; si preleva più acqua di quanta la natura non possa ripristinare. In quaranta anni il consumo di acqua è triplicato, il 70% è utilizzato dall'agricoltura, il 20% dall'industria e il 10% dalle attività domestiche. Attualmente l'acqua è ancora sufficiente, però vi è un'ingiusta distribuzione dei consumi, infatti il 20% della popolazione mondiale, cioè i paesi industrializzati, cioè noi, consuma l'88% delle risorse acquifere. Lo spreco di acqua è enorme, in Italia, per esempio, preleviamo il 32% delle nostre risorse idriche contro una media europea del 20%, siamo i primi consumatori in Europa e i secondi nel mondo dopo gli Stati Uniti.

Il danno che viene provocato sia con l'inquinamento industriale, sia con quello legato ad un'agricoltura intensiva che utilizza sostanze chimiche, sia con gli insediamenti abitativi e le discariche abusive è grandissimo. Solo il 20% delle acque superficiali non è inquinato. In uno studio della FAO è sottolineata l'importanza delle foreste per la salvaguardia dell'acqua: "I bacini imbriferi delle zone montane ricoperte dalle foreste sono tra le più preziose riserve d'acqua dolce mondiali, oltre a servire da fonte a versanti, torrenti e piene". Il documento propone programmi che intervengano in modo più radicale sulla gestione dei bacini idrografici e sulle attività forestali quali fattori fondamentali per la gestione idrica. In un'altra ricerca effettuata dalla FAO si sottolinea che entro il 2030 un paese in via di sviluppo ogni cinque soffrirà della scarsità di acqua potabile, per cui "se è vero che non siamo di fronte ad una crisi idrica mondiale", afferma la FAO, "è pur vero che i seri problemi di sicurezza alimentare e idrica di alcuni paesi e regioni in via di sviluppo devono essere affrontati senza indugio. Se vogliamo in futuro evitare una crisi alimentare dobbiamo investire di più per accrescere la produttività dell'agricoltura dei paesi in via di sviluppo, con tecnologie vecchie e nuove. Occorre la volontà politica di creare l'ambiente adatto per aumentare la produttività dell'acqua".

 

 

 

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