Anno 2 Numero 69 Mercoledì 30.07.03 ore 23.45 |
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Direttore Responsabile Guido Donati |
DATI DEL MINISTERO DELLA SALUTE SULLA TOSSICODIPENDENZA. FIGLI DELL' ILLEGALITA' E QUINDI MONCHI E, PRATICAMENTE, INUTILI
Firenze, 30 Luglio 2003. La relazione del ministero della Salute al
Parlamento sulla salute degli italiani 2001-2002, presentata oggi, contiene
alcuni dati sulle droghe, relativi al consumo e all'assistenza sanitaria
specifica.
Su questi ultimi ci viene fatto sapere che nella distribuzione degli utenti
per sostanza stupefacente prevalente, si conferma anche nel 2002 l'assoluta
predominanza dell'eroina (79.5%), seguita dai cannabinoidi (9.1%) e dalla
cocaina (6.9%). I dati confermano la tendenza, manifestatasi gia' negli anni
passati, circa una lieve ma costante flessione della percentuale di utenti
eroinomani (91.2% nel 1992; l'81.4% nel 2001) ed il progressivo aumento
degli utenti che fanno uso di cocaina (1.3% nel 1991; 5.7% nel 2001) o di
cannabinoidi (4.6% nel 1992; 8.2% nel 1999).
Quindi i problemi principali, dal punto di vista sanitario, sono l'eroina e
i cannabinoidi. Certo, ci dicono questi numeri, i cocainomani crescono, ma
rappresentano pur sempre il terzo fenomeno. Di conseguenza la lotta alla
droga si deve concentrare considerando il primo posto dell'eroina, il
secondo dei cannabinoidi e il terzo della cocaina.
Noi siamo convinti che questi numeri siano giusti, cosi' come siamo convinti
che riguardano una parte molto, ma proprio molto, marginale del mercato
delle droghe illegali. Perche' queste sostanze, proprio perche' illegali,
solo in minima parte hanno un riflesso sulle strutture legali.
Un discorso che facciamo confortati dai sequestri che vengono fatti da parte
delle forze dell'ordine, che, per esempio, riguardano in modo consistente
anche le metamfetamine (ecstasy e simili) che, invece, sono assenti nei
numeri del ministero. Lo stesso dicasi per i sequestri di cocaina, che sono
molto ingenti, ma nonostante la circolazione massiccia di questo prodotto,
chi ha problemi di cocaina risulta essere solo i due terzi di quelli che
hanno problemi con i cannabinoidi (che non fanno proprio male come la
cocaina .).
Ci si dira' che i dati del ministero riguardano gli utenti del servizio
sanitario che si sono rivolti agli stessi, non tutti coloro che possono aver
problemi con questa o quell'altra droga. E non puo' essere altrimenti. Ma il
problema e' proprio tutto qui. Perche' se le droghe sono illegali,
altrettanti comportamenti illegali o di occultamento della propria
illegalita', vengono messi in opera dai consumatori che avendo bisogno di
cure non vi ricorrono. Ed e' questo il motivo, per esempio, per cui, nei
dati ufficiali, sono maggiori coloro che chiedono assistenza sanitaria per i
cannabinoidi che non per la cocaina: quest'ultima e' vissuta come piu'
illegale dei cannabinoidi, e quindi chi avrebbe bisogno di cure e' piu'
restio a rivolgersi alle strutture pubbliche, in quanto piu' soggetto ai
rigori delle leggi.
Quando si ha a che fare con sostanze illegali, e' praticamente impossibile
farsi il quadro della situazione, e se lo si fa spacciandolo per "Lo stato
della salute degli italiani", non si dicono le cose come stanno, ma si fa
solo propaganda alla sconfitta del sistema sanitario, ma non per la sua
incapacita', ma solo perche' non potrebbe essere altrimenti di fronte a
fenomeni illegali.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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