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L’UNICEF INTENSIFICA LE CAMPAGNE DI VACCINAZIONE
CONTRO POLIO E MORBILLO PER I BAMBINI IRACHENI
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La vaccinazione contro la polio avrà inizio il 23 febbraio, quella contro il morbillo ai primi di marzo. Il Direttore Generale dell’UNICEF parla di una “corsa contro il tempo”
Ginevra/New York, 18 febbraio 2003 – Mentre continua il dibattito internazionale su un possibile conflitto in Iraq, l’UNICEF ha annunciato che tra il 23 e il 27 febbraio il personale medico sarà mobilitato in tutto il paese per vaccinare contro la poliomielite oltre 4 milioni di bambini iracheni.
L’UNICEF inoltre sostiene una campagna intensiva di vaccinazioni contro il morbillo, una malattia che si diffonde rapidamente tra le popolazioni di sfollati e che uccide più bambini che ogni altra malattia.
Entrambe le campagne rappresentano un ampliamento delle vaccinazioni condotte - con il sostegno dell’UNICEF, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Mezzaluna Rossa – dal Ministero della Sanità iracheno.
“La situazione dei bambini iracheni è estremamente difficile da più di 15 anni”, ha affermato Carol Bellamy, Direttore generale dell’UNICEF. “Qualsiasi cosa accada a livello mondiale, non possiamo tirarci indietro e interrompere gli sforzi in corso per portare loro aiuto. Tra le diverse preoccupazioni presenti, noi tutti dobbiamo considerare anzitutto i bambini iracheni e fare tutto ciò che è in nostro potere per proteggerli”.
Bellamy ha sottolineato come in Iraq un bambino su otto muoia prima di raggiungere il quinto anno di vita, uno tra i più alti tassi di mortalità infantile del mondo. Il Direttore generale dell’UNICEF ha inoltre richiamato l’attenzione sul fatto che:
Un terzo dei bambini iracheni è malnutrito
Un quarto nasce sottopeso
Un quarto dei bambini in età scolare non va a scuola
Un quarto dei bambini dell’Iraq non ha accesso a fonti d’acqua sicure
“E’ indiscutibile che i bambini iracheni siano estremamente vulnerabili”, ha proseguito Bellamy. “Qualsiasi cosa accada la loro salute e il loro benessere devono continuare ad avere la priorità”.
L’UNICEF sottolinea come la campagna di vaccinazione contro la polio sia di cruciale importanza non solo per proteggere i bambini iracheni, ma anche per prevenire uno scoppio della malattia in altre aree della regione. Benché l’Iraq abbia sofferto una grave epidemia di poliomielite nel 1999, il crescente intervento dell’UNICEF e dell’OMS ha permesso di azzerarne i casi fin dal gennaio del 2000.
Per raggiungere oltre 4 milioni di bambini iracheni, nel quadro della campagna antipolio che avrà inizio la prossima settimana, più di 14.000 operatori medico-sanitari si recheranno di casa in casa, accertandosi che ogni singolo bambino venga vaccinato. Il Direttore generale dell’UNICEF ha dichiarato che il Ministero della Sanità merita riconoscimento per il suo impegno a favore della campagna di vaccinazione, soprattutto alla luce delle difficili circostanze esistenti. Bellamy ha inoltre fatto notare che le campagne di vaccinazione non sarebbero state possibili senza lo sforzo congiunto del Ministero, dell’UNICEF, dell’OMS e della Mezzaluna Rossa.
“Per molte persone questa campagna costituisce un atto di fede e di speranza per il futuro”, ha affermato Bellamy, “ed è un grande risultato per un paese che è stato devastato da due gravi guerre e da 12 anni di sanzioni”.
La campagna di vaccinazione contro il morbillo è urgente
Facendo presente come il tempo a disposizione sia divenuto un fattore difficilmente prevedibile, Bellamy ha riferito che l’UNICEF e i suoi partner stanno intensificando i preparativi per un’estesa campagna di vaccinazioni contro il morbillo.
Con il sostegno del personale medico e di numerosi volontari, ha detto Bellamy, le vaccinazioni di routine contro il morbillo - per tutti i bambini sotto i 5 anni - sono state intensificate. Tra i vari interventi realizzati, l’UNICEF sostiene campagne porta a porta per rintracciare e vaccinare i bambini che non hanno beneficiato delle precedenti iniziative di vaccinazione.
Secondo l’UNICEF quasi mezzo milione di bambini iracheni non sono ancora stati vaccinati contro il morbillo. “Rintracciare questi bambini è un’impresa importante”, ha affermato Carol de Rooy, il Rappresentante UNICEF in Iraq, sottolineando come il morbillo si diffonda rapidamente tra i bambini delle comunità sfollate che vivono in quartieri fatiscenti: “Disponiamo di volontari che studiano attentamente i registri delle precedenti campagne di vaccinazione e che quindi si recano porta a porta per accertarsi che i bambini siano stati effettivamente vaccinati”.
Una volta vaccinati i bambini sotto i 5 anni, l’UNICEF si concentrerà su quelli più grandi, d’età compresa tra i 6 e i 12 anni, molti dei quali non sono stati vaccinati contro il morbillo nel corso degli anni ’90, quando vi era una grave carenza nella disponibilità dei vaccini. I bambini che non sono stati vaccinati quando erano più piccoli potrebbero facilmente contagiare quelli appartenenti alla fascia d’età più vulnerabile compresa tra 0 e 5 anni.
L’UNICEF ha inviato via mare oltre mezzo milione di dosi di vaccino contro il morbillo, a integrazione delle scorte del Governo da utilizzare per la campagna. L’UNICEF ha anche reso disponibili fondi per il personale medico e il personale indipendente addetto al monitoraggio della campagna, provvedendo inoltre a coprire i costi per il trasporto dei vaccini e la mobilitazione comunitaria, tanto per le campagne contro la polio quanto per quella contro il morbillo.
“Noi speriamo ancora che la pace prevarrà”, ha dichiarato Bellamy, “ma come ha detto il Segretario Generale, l’ONU ha la responsabilità di farsi trovare pronta nel caso in cui la situazione dovesse precipitare”.
L’UNICEF ha predisposto centinaia di tonnellate di aiuti umanitari in Iraq, compresi medicinali, alimenti ad alto valore nutritivo per i bambini, mezzi per facilitare l’accesso all’acqua e altri generi di prima necessità, nel quadro del più ampio sforzo profuso dalle agenzie ONU per affrontare un’eventuale crisi umanitaria.
L’UNICEF fornisce aiuto e assistenza ai bambini iracheni fin dal 1953: dai primi anni ’80 ha aperto un proprio ufficio nel paese e da allora è stata sempre presente in Iraq. L’UNICEF ha oggi in Iraq personale internazionale e nazionale per quasi 300 persone e si adopera affinché tutti i bambini iracheni vengano vaccinati, ricevano un’alimentazione adeguata e abbiano accesso a fonti d’acqua sicure e servizi igienici appropriati, e a un’istruzione di base di qualità.
Il materiale video dell’UNICEF sulle condizioni dell’infanzia in Iraq è trasmesso attraverso il satellite EBU oggi alle 12.50. Copie del video in Betacam SP e dello script in inglese possono essere richieste al Comitato italiano per l’UNICEF.
L’UNICEF Italia ha già inviato un contributo straordinario di 500.000 euro per i programmi UNICEF in Iraq. Per contribuire: c/c postale 745.000, c/c bancario 894.000/01, Intesa BCI ag.11 Roma, ABI 03069 CAB 05063, intestati a UNICEF-Italia, causale "per i bambini iracheni”, o con carte di credito, telefonando al numero verde
800.745.000
Per informazioni e fotografie: ufficio stampa UNICEF, 06.47809287/33,
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