|
Tutta l’Asia sembra essere ormai liberata dal virus della peste
bovina
La vittoria del Pakistan sulla peste bovina
Eliminato questo morbo mortale dei bovini
www.fao.it
Il Pakistan si è dichiarato “temporaneamente libero” dal morbo mortale della peste bovina: lo ha annunciato oggi l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). Perché un paese possa fare una simile dichiarazione deve dimostrare che non si sono verificati casi negli ultimi due anni, che esso ha posto fine alla vaccinazione e che ha istituito un sistema di vigilanza, secondo le regole controllate dall’Ufficio internazionale delle Epizootie di Parigi.
Gli ultimi casi di peste bovina, malattia virale altamente infettiva che distrugge intere popolazioni di bovini, sono stati registrati nell’ottobre 2000 in un allevamento di bufali vicino a Karachi.
“Ancora tre anni fa – ha dichiarato Peter Roeder, segretario del Programma mondiale per l’eradicazione della peste bovina (GREP) diretto dalla FAO – pensare di poter liberare il Pakistan dalla peste bovina era un sogno. Ma recenti massicci spostamenti di bufali e di altri bovini dal Pakistan all’Afghanistan, unitamente a qualche commercio in corso con l’Iran, non sono stati accompagnati da episodi di peste bovina, il che rafforza la nostra convinzione che il Pakistan ne sia ormai immune. Con questo successo, cresce la fiducia che l’insieme dell’Asia sia ormai libera da questo morbo per la prima volta nel millennio”.
“Questo successo in Pakistan – aggiunge Roeder - ci avvicina sensibilmente all’obiettivo dell’eliminazione totale entro il 2010. Il Programma deve ora aiutare tutti i paesi a rimanere immuni dalla peste bovina e pronti a fronteggiare emergenze. Occorre anche un controllo accurato della situazione per acquisire prove conclusive della totale eliminazione del morbo”.
“Il Pakistan deve ancora far molto per conseguire lo status definitivo di liberazione dall’infezione della peste bovina. I servizi veterinari del paese dovranno continuare ad essere sostenuti dalla FAO e dall’Unione Europea per raggiungere questo obiettivo”.
Sempre secondo Roeder, “ormai che la peste bovina si è allontanata, il Pakistan potrà esportare più bestiame. Questo contribuirà ad aumentare redditi e sicurezza alimentare nelle zone rurali ed aiuterà a ridurre la povertà”. Il Pakistan trae circa il dodici per cento del suo interscambio estero dal commercio del bestiame.
Nelle zone che dipendono dai bovini per carne, prodotti lattiero-caseari e trazione, la peste bovina aveva causato carestie ed inflitto seri danni economici e sociali. Secondo la FAO, l’ultimo caposaldo del virus sembra essere ormai limitato alle grandi mandrie nei vasti pascoli del Corno d’Africa.
Nella metà degli anni ’90 un’epidemia di peste bovina si propagò nelle regioni settentrionali del Pakistan, uccidendo decine di migliaia di bovini, bufali e yaks. La malattia ha poi continuato a colpire in fattorie dei dintorni di Karachi e nelle zone remote del Pakistan meridionale. E’ in quell’occasione che è stato avviato nel 1995, con l’assistenza della FAO, il programma di eliminazione della peste bovina in Pakistan.
Nel 2000 l’Unione Europea ha offerto alla FAO 1,8 milioni di dollari quale contributo al suo sforzo per l’eliminazione della peste bovina. Inoltre l’UE sta avviando un progetto di sviluppo dei servizi per il bestiame, per molti milioni di euro, a sostegno della produzione animale e dei servizi veterinari in quel paese, al fine di assicurare continuità per almeno altri sei anni.
|
|