Agenzia di Stampa

Anno 1 Numero 3 Mercoledì 24.04.02 ore 00.05 

 Intervista

Direttore Responsabile Guido Donati

   

L'artrosi del ginocchio: nuove prospettive

di Paola Franz

L'artrosi va vista più come un antico meccanismo di usura delle articolazioni, che come una vera malattia; infatti la sua prima comparsa risale al paleozoico, si ritrova perfino nei dinosauri, ed in tutti i vertebrati compresi i pesci e le balene. Gli unici che ne risultano esenti sono i pipistrelli e i bradipi che utilizzano le articolazioni in modo del tutto diverso. Ciò dimostra una stretta correlazione fra l'uso dell'articolazione e l'artrosi. Ne abbiamo parlato con il prof. Francesco Saverio Santori, primario Ortopedico dell'Ospedale San Pietro Fatebenefratelli, e direttore del servizio di Traumatologia al Rome American Hospital. 

Che cosa caratterizza questo disturbo e che disagi può provocare a chi ne soffre? "Nell'artrosi vi è la progressiva perdita del cuscinetto cartilagineo presente nell'articolazione e l'aumento dello spessore dell'osso della zona sottostante. Fino a poco tempo fa i soggetti colpiti da questa patologia in modo grave, avevano pregiudicata la qualità della vita a causa sia del dolore sia per le difficoltà deambulatorie". 

Vesalio

Esistono terapie farmacologiche o è indispensabile ricorrere alla chirurgia? "Vi sono alcuni farmaci protettori della cartilagine come la glucosamina, che si è dimostrata efficace soprattutto nell'artrosi in fase iniziale. Per quanto riguarda le artrosi più avanzate, la soluzione è quella dell'impianto di una protesi. In Italia, fino a pochi anni fa, il numero delle protesi del ginocchio impiantate era abbastanza basso, attualmente si sta notando un progressivo aumento". 

Quali sono i pro e i contro nell'impianto della protesi? "In passato le protesi del ginocchio erano costituite di leghe metalliche  (cromo-cobalto), e venivano impiantate più raramente, poiché vi era una produzione di "microdetriti" di polietilene, che era usato come superficie di scivolamento per la mobilità della protesi. Questi detriti causavano un prematuro "rilassamento" della protesi, pregiudicando, così, sia la durata sia la funzionalità".


Com'è attualmente la situazione, si utilizzano nuovi materiali per evitare questo problema? "Sì, infatti l'aumento dell'impianto di protesi è legato proprio allo sviluppo di nuove tecnologie dei materiali, che riducono al minimo la produzione di questi detriti. A breve termine, con l'introduzione di materiali ancora più sofisticati e di robot capaci di essere teleguidati da computer, i miglioramenti saranno ancora più sensibili".


Come sono costituite le nuove protesi del ginocchio? "Vi sono due elementi: uno di scivolamento, in polietilene, ed uno di scorrimento, in ossido di zirconio, che è uno speciale tipo di ceramica che possiede un bassissimo tasso di usura, quindi assicura una maggiore durata della protesi. 

   
   

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