Agenzia di Stampa

Anno 1 Numero 55 Mercoledì 23.04.03 ore 00.05

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Direttore Responsabile Guido Donati

   

DALL'OMS IL PUNTO SUL CANCRO E LA SUA POSSIBILE PREVENZIONE

 

 

di Paola Franz

Il nuovo rapporto mondiale sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità riconferma ancora una volta l’importanza dell’azione del fumo, della dieta e delle infezioni correlate ai tumori, il 30% dei tumori si può prevenire assumendo un comportamento corretto riguardo questi tre fattori, un altro 30% dei casi può essere curato. I tumori potrebbero aumentare del 50%, questo incremento potrebbe essere tenuto sotto controllo, prevenendo un terzo dei casi, grazie a stili di vita sani e ad azioni di salute pubblica effettuate dai governi e dagli operatori sanitari. Nel 2000 5,3 milioni di uomini e 4,7 milioni di donne hanno avuto un tumore maligno, 6,2 milioni di persone sono morte. In molti paesi il cancro è la causa di più di un quarto delle morti, il problema è diventato enorme anche nei paesi in via di sviluppo, che stanno raggiungendo le conseguenze dei paesi industrializzati.

L’aumento previsto è impressionante, va dai 10 milioni di nuovi casi nel mondo nel 2000 ai 15 milioni nel 2020, questo incremento dipenderà soprattutto dall’invecchiamento della popolazione mondiale, ma anche dall’aumento dei fumatori e dall’adozione di stili di vita non salutari. Se da un lato è vero che la malattia è in forte crescita in tutto il mondo, è anche vero che sono disponibili i mezzi e le conoscenze per tenere sotto controllo questo incremento utilizzando misure urgenti e sensibilizzando i governi, gli operatori sanitari e le persone in generale. Nel rapporto sono indicate le azioni di salute pubblica necessarie a raggiungere l’obiettivo di frenare questo aumento, di ridurre la mortalità per cancro e migliorare la qualità della vita dei malati.

Il fattore più importante per riuscire a contrastare l’aumento della malattia è la riduzione dell’uso del tabacco, nel ventesimo secolo sono morte 100 milioni di persone a causa di malattie legate all’uso del tabacco (cancro, malattie polmonari croniche, malattie cardiovascolari e infarto). La metà dei fumatori abituali muore a causa del tabacco, un quarto morirà tra i 35 e i 69 anni. Il rischio di contrarre il cancro al polmone per i fumatori è 20-30 volte superiore rispetto ai non fumatori. Il 90% di tumori al polmone è dovuto al tabacco. Il tabacco inoltre aumenta notevolmente il rischio di incidenza di molti altri tumori (collo dell’utero, mammella, prostata, vescica, cavità orale, faringe, laringe, esofago, pancreas, stomaco, fegato, reni, leucemia mieloide). Il fumo passivo può far aumentare il rischio del 20%. Nonostante sia meglio non iniziare per nulla a fumare, o comunque smettere il più presto possibile, è importante considerare che il rischio si riduce del 60% anche quando si smette dopo i 50 anni .

Molto importanti per quanto riguarda la prevenzione sono l’alimentazione e lo stile di vita, il regolare consumo di frutta e verdura la riduzione dei grassi, dei carboidrati raffinati, delle proteine animali, dell’alcool associate all’attività fisica sono fondamentali. Un altro elemento fondamentale è la diagnosi precoce, soprattutto per alcuni tumori (collo dell’utero, mammella), che permette di effettuare cure tempestive e efficaci. Se le indicazioni riportate nel rapporto fossero seguite a livello mondiale potremmo raggiungere traguardi importanti nella prevenzione dei tumori nei prossimi venti anni e oltre. Oltre al tabacco e all’alimentazione di fondamentale importanza è la prevenzione delle infezioni che provocano il cancro, che nel 2000 hanno causato il 43% delle morti per cancro, cioè 2,7 milioni di morti, e il 40% dei nuovi casi, cioè 4 milioni di nuovi tumori.

Le principali infezioni che causano i tumori sono: i virus dell’epatite B e C, responsabili del cancro al fegato, i papillomavirus, che causano il cancro della cervice uterina e quello ano-genitale, l’Helicobacter pylori, correlato con il cancro allo stomaco. Nei paesi in via di sviluppo l’incidenza dei tumori causati da malattie infettive è molto più alta rispetto ai paesi industrializzati, soprattutto per quanto riguarda il tumore del collo dell’utero. La mortalità per questo tumore nei paesi in via di sviluppo è dell’80%, nei paesi industrializzati grazie ai controlli costanti, ai test diagnostici (Pap-test), vi è stata una drastica riduzione della mortalità. Nei paesi industrializzati il rischio di ammalarsi di cancro è due volte superiore rispetto ai paesi poveri, però nei primi muore il 50% dei malati, nei paesi in via di sviluppo muore l’80% dei malati poiché la maggior parte dei casi sono diagnosticati in stato avanzato di malattia.

Uno dei tumori maligni più diffusi nel mondo è quello allo stomaco, ci sono circa 870.000 casi ogni anno e muoiono 650.000 persone. Il 60% dei casi si riscontra nei paesi in via di sviluppo. Questo tumore sta diminuendo in tutto il mondo, soprattutto in alcune zone (per esempio in Svizzera) dove la mortalità è scesa del 60% in circa 20 anni. Questo calo è avvenuto grazie alla riduzione del consumo del sale e ad un aumento del consumo di frutta e verdura. Il consumo quotidiano di 500 grammi di frutta e verdura riduce fino al 25% il rischio di cancro dell’apparato digerente. La diagnosi precoce rappresenta un altro passo fondamentale nella riduzione della mortalità per cancro, i successi maggiori si sono raggiunti nel cancro del seno, grazie alla mammografia e in quello del cancro del collo dell'utero, diagnosticabile precocemente con il Pap-test.

Il cancro più comune nel mondo è quello al polmone, vi sono 1.2 milioni di nuovi casi ogni anno, il secondo è il cancro al seno, con oltre 1 milione di casi, il colon-rettale 940.000 casi, allo stomaco 870.000 casi, al fegato 560.000 casi, alla cervice 470.000 casi, all’esofago 410.000 casi, testa e collo 390.000, vescica 330.000, linfoma maligno non-Hodgkin 290.000, leucemia 250.000, prostata e testicoli 250.000, pancreas 216.000, ovaio 190.000, reni 190.000, endometrio 188.000, sistema nervoso 175.000, melanoma 133.000, tiroide 123.000, faringe 65.000, e la malattia di Hodgkin, 62.000 casi. Il tumore al polmone causa il 17,8% di tutte le morti per tumore, quello allo stomaco il 10,4% e quello del fegato l’8,8%. I paesi industrializzati più colpiti sono: Stati Uniti, Italia, Australia, Germania, Olanda, Canada e Francia.

 

 

 

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