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Anno 2 Numero 65 Mercoledì 02.07.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

ALLEANZA CONTRO IL CANCRO: 
NASCE IL PRIMO PROGETTO PER LA QUALITA’ DI VITA 

 

di Lorella Salce
 
Ministero della Salute e Regina Elena, insieme agli Istituti di ricerca italiani, lanciano la sfida globale ai tumori. Una vera e propria task force per migliorare le condizioni di vita di chi sta ancora lottando o ha già sconfitto il tumore. Nasce il ‘Progetto globale per la valutazione e il miglioramento della qualità di vita nei pazienti oncologici a lunga aspettativa di vita’, coordinato dal Regina Elena con la collaborazione di tutti gli Istituti Nazionali di Ricerca oncologica, che costituiscono l’associazione ‘Alleanza contro il cancro’. L’obiettivo è di misurare, mantenere ma soprattutto migliorare le condizioni psicofisiche dei 270mila cittadini ogni anno colpiti da tumori. Non più dunque una delega alla ‘buona volontà’ di medici illuminati “ma – afferma il prof. Francesco Cognetti, direttore scientifico del Regina Elena – un progetto strutturato, unico in Europa per organizzazione, interazioni e finalità che vede Roma come centro coordinatore, a conferma della leadership della capitale nel settore, riconosciuta a livello europeo”. Il progetto prevede l’analisi nell’arco di due anni dei markers biologici per ‘fatigue’ (incidenza dell’80% circa) e disfunzioni sessuali (40-100% d’incidenza), la creazione di linee guida per gli operatori sanitari, oncologi e medici di famiglia in primo luogo, la creazione di una banca dati, unica al mondo, di campioni biologici. Verranno infine praticate anche indagini uniche e innovative come la diagnostica biomolecolare.
La più vasta ricerca mai compiuta in Italia sulla qualità di vita, che rende Roma una delle capitali mondiali del settore, dovrebbe durare in tutto 5 anni. All’inizio verranno stabiliti i criteri dello studio (numerosità del campione, tempi di valutazione). Verrà creato un ambulatorio per l’esecuzione dei test ormonali. Poi si passerà all’identificazione sia dei pazienti particolarmente a rischio di decadimento della qualità di vita che di quelli che rispondono particolarmente bene alle terapie, approntando tecniche diagnostiche personalizzate. Il progetto coordinato dal Regina Elena si pone l’obiettivo anche di valutare l’efficacia dei trattamenti per migliorare la qualità di vita. A questo scopo, parametri fondamentali come la funzione sessuale, lo stress e la fatigue verranno attentamente misurati per due anni a circa 400 pazienti con tumori del colon-retto, linfomi, prostata, vescica, testicolo, mammella e affetti da diverse malattie ginecologiche. E’ a questo punto che entra in gioco l’équipe multidisciplinare: oncologi, psicologi, psichiatri, sessuologi, neurofisiologi, ginecologi e altri specialisti dell’assistenza e delle cure oncologiche si divideranno i compiti ed effettueranno i diversi tipi di valutazione. 
“La strategia multidisciplinare del progetto – spiega Cognetti - prevede riunioni di équipe tra i vari operatori per un confronto continuo sugli aspetti organici e psicologici della qualità di vita. Ciò determina la formazione di un gruppo di lavoro permanente”. 
Il progetto si concluderà con la diffusione delle linee guida a ospedali, medici di famiglia, università. 

 


 

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