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Anno 1 Numero 2 Mercoledì 17.04.02 ore 23.00

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

 

La Risonanza Magnetica a contrasto dinamico:

un nuovo strumento di sorveglianza e prevenzione del carcinoma mammario in soggetti a rischio genetico

di Lorella Salce

Si è svolto il 22 marzo presso l'Istituto Superiore di Sanità, il Workshop Internazionale sui progressi della Risonanza Magnetica (RM) nella diagnosi del carcinoma mammario, seguito nel pomeriggio da un Simposio Internazionale sul ruolo della RM nella diagnosi precoce di tumori mammari in soggetti ad alto rischio genetico. L'Istituto Superiore di Sanita' (ISS) e l'Istituto Tumori Regina Elena di Roma sono i promotori ed organizzatori dell’evento. La scoperta che il carcinoma mammario presenta nel 5-10% dei casi una componente di predisposizione genetica, ha aperto nuove prospettive di prevenzione e diagnosi precoce di questa patologia. Agli esami diagnostici oggi a disposizione, quali la mammografia a raggi X, usata per lo screening della popolazione femminile al disopra dei cinquanta anni e l’ecografia, si aggiunge una nuova metodica di indagine diagnostico-senologica, l’imaging a Risonanza Magnetica (MRI) a contrasto dinamico, in grado di fornire informazioni ancor più dettagliate. Questa tecnica è impiegata da alcuni anni per il monitoraggio di patologie mammarie in Centri di ricerca oncologica avanzata sia in Italia che all’estero, ma non può essere proposta come strumento di screening e prevenzione per gli alti costi dell’esame e per la sofisticazione della metodica, ancora riservata a pochi Centri ad alta tecnologia radiologica. Grazie all’elevata sensibilità diagnostica e all’uso di radiazioni non ionizzanti, la MRI della mammella aggiunge vantaggi particolari nella sorveglianza di soggetti a rischio genetico di carcinoma mammario. A partire dal 2000, l’Istituto Superiore di Sanità ha attivato un Progetto di ricerca nazionale di tipo multicentrico sulla "Valutazione comparativa di tecniche di mammografia a RM e di imaging convenzionale nella diagnosi precoce di tumori mammari in soggetti a rischio genetico" coordinato dalla Dr.ssa F. Podo, Laboratorio di Biologia Cellulare (ISS). Al progetto partecipano, oltre all’Istituto Superiore di Sanità e all’Istituto Tumori Regina Elena, Istituti per la ricerca sul cancro Istituto Nazionale Tumori, Milano; Centro di Riferimento Oncologico, Aviano; Istituto per lo Studio e la Cura del Cancro, Genova; Istituto per la Ricerca sul Cancro ed Ospedale Mauriziano Umberto I, Candiolo (Torino)) e Istituti universitari e Policlinici ad alta specializzazione nel settore senologico (Modena, Padova, Udine, Pisa, Napoli e Chieti).

 

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