Anno 2 Numero 62 Mercoledì 11.06.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

SCLEROSI MULTIPLA 
UN IMPEGNO PER LA RICERCA DEL FUTURO


www.aism.it  

Ogni giorno continua la ricerca sulla sclerosi multipla. In Italia 350 ricercatori, clinici e tecnici dedicano la loro giornata, con grande impegno e fatica, a vincere la malattia. Nel mondo sono oltre diecimila. Negli ultimi cinquant’anni la ricerca ha aiutato a comprendere meglio l’evoluzione della malattia, ha permesso di diagnosticarla e di affrontare le conseguenze fisiche e sociali e ha messo a disposizione i nuovi farmaci. I risultati degli investimenti nella ricerca si sono trasformati quindi in benefici per i pazienti: se 10 anni fa il 70% delle persone con sclerosi multipla era destinato ad arrivare alla fase di disabilità grave della malattia, oggi questa percentuale è scesa al 30%.

Ma cosa sappiamo della Sclerosi Multipla? Qual è lo stato delle conoscenze scientifiche sulle cause che scatenano la malattia, il suo progredire, le terapie migliori per curarne le diverse fasi? A queste e ad altre domande risponde il libro bianco dell’AISM “Sclerosi Multipla: Stato della Ricerca e Strategie per il Futuro”. Il libro, realizzato in occasione della Settimana Nazionale, è stato presentato, a Roma, alla presenza del Premio Nobel Rita Levi Montalcini, Presidente Onorario AISM e FISM, nell’ambito del convegno “La riparazione del danno neurologico. La grande promessa del futuro per la sclerosi multipla” promosso dall’Associazione con il contributo di Aventis, Serono e Monte dei Paschi di Siena. 

Il libro è soprattutto una fotografia dettagliata dello stato della ricerca scientifica nel campo della sclerosi multipla e allo stesso tempo un resoconto preciso delle prospettive più promettenti nella corsa a risolvere il mistero di questa malattia. 

Un nuova ricerca epidemiologica condotto dall’AISM stima in tre milioni le persone con SM nel mondo. 52.000 persone colpite dalla malattia in Italia. In pratica viene colpito un abitante ogni 1.100, con un picco di uno ogni 700 in Sardegna. I nuovi casi in Italia sono circa 1.800 ogni anno. La malattia si manifesta tra i 20 e i 30 anni. In prevalenza le persone con SM sono donne, con un rapporto di 2 a 1 rispetto agli uomini. Il rischio di sviluppare la malattia aumenta in funzione della parentela con la persona affetta, in particolare per le persone di sesso femminile. 1.600 milioni di euro è il costo sociale della malattia.

Il Libro bianco è quindi punto di arrivo, perché propone in modo sistematico i risultati raggiunti sinora, e punto di partenza, in quanto delinea le direttrici lungo le quali Autorità, Istituzioni, ricercatori dovranno investire. Così da scoprire le cause della SM, individuare una cura risolutiva e le migliori terapie per lenirne i sintomi. 

“La strada è tracciata nelle due direzioni – dichiara Mario Alberto Battaglia, Presidente Nazionale AISM e FISM - la prima, per bloccare il progredire della malattia a qualunque stadio di evoluzione sia arrivata, la seconda per ricostruire il danno e riprendere la funzione. Ma il cammino da percorrere in entrambe le direzioni è ancora lungo e richiede finanziamenti significativi”.

“Per questo – ha lanciato un appello il Premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini, - abbiamo bisogno di fondi, abbiamo bisogno di cervelli dedicati, di gruppi di ricerca, di giovani impegnati ai quali dobbiamo garantire il diritto di dedicarsi alla ricerca scientifica con la certezza di essere adeguatamente supportati. L’AISM e la sua Fondazione chiedono perciò che vengano stanziati dallo Stato almeno 2,5 milioni di euro ogni anno alla ricerca sulla sclerosi multipla e che vengano distribuiti secondo le regole seguite a livello internazionale in base al merito e non all’appartenenza politica”.

“Da parte sua – dichiara Mario Alberto Battaglia - la FISM, che dal 1993 ha finanziato con oltre 11 milioni di euro la migliore ricerca italiana in questo settore, finanziando 350 tra medici, biologi e tecnici, 163 progetti di ricerca, 80 borse di studio, metterà a disposizione da quest'anno in poi, almeno un milione di euro all'anno, per garantire una continuità al lavoro dei ricercatori impegnati in progetti di ricerca. La ricerca italiana in questo campo, tra l'altro, è un fiore all'occhiello per il Paese perché è tra le più apprezzate a livello internazionale anche grazie all'AISM che ha creato una vera e propria scuola di ricerca, grazie a politiche di formazione".

8,4 milioni di euro sono stai i fondi destinati alla ricerca in Italia negli ultimi 5 anni. Il 70% di questi è stato coperto dalla FISM grazie anche al contributo di tutti i cittadini. Forti del loro ruolo di capofila fra i finanziatori della ricerca italiana sulla sclerosi multipla l’Associazione e la sua Fondazione hanno individuato i cinque campi di studio più importanti nei quali gli scienziati si dovranno impegnare con il loro lavoro e le istituzioni dovranno intervenire, con maggiore determinazione, con i loro investimenti. La neurobiologia, con studi che cerchino di comprendere perché l’assone (il prolungamento della cellula) si danneggia e come si ripara; la genetica, con ricerche volte a trovare i geni coinvolti nello sviluppo della malattia e nella risposta ai farmaci; la neuroimmunologia, con progetti per l’individuazione dei meccanismi che innescano la infiammazione o la possono controllare; la diagnosi e il monitoraggio, con la messa a punto di nuove tecniche di risonanza magnetica; la terapia, con sperimentazioni sulle capacità delle cellule staminali di riparare il danno cerebrale e la ricerca di nuovi sistemi in grado di portare gli effetti dei medicinali direttamente a livello cerebrale.

Benché la causa della SM sia ancora sconosciuta, è certo infatti che la malattia origina da una sfortunata combinazione di fattori ambientali e genetici. La sclerosi multipla appartiene al gruppo delle malattie multifattoriali, patologie che non determinano la morte precoce dell’individuo ma causano sofferenza, disabilità ed elevati costi sociali e sanitari. La SM è una malattia che colpisce selettivamente il rivestimento delle fibre nervose nel sistema nervoso centrale, con conseguente alterazione dell’abilità dei nervi a condurre impulsi elettrici da e per il cervello. Ecco perché le ricerche in campo genetico, immunologico e neurologico potranno, se ben indirizzate, dare in futuro esiti importanti. La ricerca sulle cause della malattia non è però la sola a dare risultati: grazie a strumenti diagnostici sempre più precisi e sofisticati è oggi possibile eseguire diagnosi precoci che permettono alle persone colpite da SM di curarsi nel modo più efficace. La ricerca nel campo delle terapie, infatti, ha consentito di mettere a punto farmaci che, soprattutto se somministrati nella fase iniziale della malattia, consentono di rallentarne la progressione. 

Il convegno è stato anche l’occasione per rinnovare l’impegno di AISM e FISM al fianco dei giovani ricercatori che si sono distinti nella ricerca sulla sclerosi multipla attraverso l’assegnazione del “Premio Rita Levi Montalcini 2003”, quest’anno attribuito a Gabriela Constantin. 


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