Agenzia di Stampa

Anno 1 Numero 2 Mercoledì 17.04.02 ore 23

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Direttore Responsabile Guido Donati

   

 

premio trotula de ruggiero a rita levi montalcini

di Guido Donati

 

Rita Levi Montalcini va sempre oltre le nostre aspettative, si pensava di assistere ad una delle solite conferenze sull'invecchiamento cutaneo e Lei ci ha stupito con le straordinarie capacità di oratrice, con un'autoironia che supera il pensabile, con una forza di volontà ed una voglia di vivere che molti giovani non conoscono. Sempre superimpegnata, nonostante la grande diminuzione della vista, che fermerebbe la maggioranza delle persone, Lei continua con attività sempre nuove. Ora, a novantatre anni la vediamo nella ricerca di fondi per la sua Fondazione volta all'istruzione delle donne in Africa. Nonostante la vita le abbia posto da subito degli ostacoli durissimi, quali le persecuzioni antisemite, non si è arresa, e oggi afferma: "questo è il momento più bello della mia vita".  

 

Il 15 aprile la Fondazione istituita dalla Sen. Prof.ssa Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la Medicina, ha ricevuto il "Premio Trotula de Ruggiero Johnson & Johnson". Questa è la prima edizione di questo premio che è stata istituita per onorare l'impegno delle donne nella ricerca scientifica.

 

Rita Levi Montalcini

De Morbis Mulierum MDCCIX R.D. - Caroli Musitani 

De Morbis Mulierum MDCCIX R.D. - Caroli Musitani

 

 

 

TROTULA DE RUGGIERO

 

di Paola Franz

 

La prima donna passata alla storia per le proprie idee innovative e moderne fu Trotula De Ruggiero. Nata a Salerno nella prima metà del secolo XI. Fu la più famosa delle "Mulieres Salernitanae", le donne della Scuola Medica di Salerno, primo centro di medicina non controllato dalla Chiesa, lì la scienziata studiò e insegnò. Si occupò maggiormente della cura delle malattie delle donne, in rapporto alle diverse età e alla condizione di vita, come dimostrano le opere da lei scritte. I più importanti scritti di cui si ha notizia sono Passionibus Mulierum Curandorum conosciuto anche come Trotula maior (sulle malattie delle donne) e  De Ornatu Mulierum o Trotula minor  (sui cosmetici), un trattato sulle malattie della pelle e sulla loro cura. Il primo trattato era formato da sessantaquattro capitoli, ma mancano i primi dodici. L'opera contiene molto materiale interessante: i consigli per le levatrici, la scelta della nutrice, l'igiene della donna e l'alimentazione che deve seguire, il parto e il puerperio, i polipi dell'utero. Le sue opere vennero riconosciute come classici della scienza medica nelle scuole di medicina fino al XVI secolo.

 

Molti cercarono di copiarle ed attribuirsele, un suo discepolo nel 1544 raccolse e pubblicò con il suo nome i precetti di Trotula. Nel XIX secolo gli storici negarono e cancellarono l'esistenza di questa straordinaria donna dalla storia della medicina. La sua figura fu recuperata alla fine dell'ottocento. Ebbe idee per l'epoca veramente rivoluzionarie. Nei suoi trattati sottolineò l'importanza per la salute della prevenzione, dell'igiene, di una alimentazione equilibrata e dell'attività fisica. Le sue conoscenze spaziarono dalla dermatologia alla ginecologia, affrontando la sessualità con metodo scientifico e non moralistico, le problematiche legate ai rischi delle malattie sessuali, il controllo delle nascite, fu la prima a cercare le cause dell'infertilità anche negli uomini. Nel campo dell'ostetricia cercò nuovi metodi per rendere il parto meno doloroso.

   
   

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