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Anno 2 Numero 42 Mercoledì 22.01.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

Al Regina Elena primo trapianto al mondo di mandibola
Una nuova rivoluzionaria tecnica tutta italiana ridà speranza ai malati di tumore del cavo orale

 

di Lorella Salce 

Per la prima volta al mondo è stato eseguito un trapianto di mandibola da cadavere su un paziente affetto da una grave forma di tumore del cavo orale. Il ricevente è un uomo di 80 anni, originario del Lazio, con gravi difficoltà nel parlare, mangiare e respirare a causa del grave tumore da cui era affetto. 
L’operazione, durata complessivamente 11 ore, è stata portata a termine da un’equipé composta da una decina di medici tra otorino laringoiatri, chirurghi plastici, anestesisti e personale di sala, guidata dal prof. Giuseppe Spriano, primario della Divisione di Otorinolaringoiatria e Chirurgia oncologica cervico facciale del Regina Elena.
“Fino ad oggi – spiega il prof. Spriano – l’infiltrazione del tumore alla mandibola veniva affrontata o asportando la mandibola, lasciando i malati con evidenti danni estetici e funzionali, oppure veniva praticato l’innesto di una placca di metallo, che però incontra alti rischi di rigetto (circa il 50%); oppure ancora con la sostituzione con un frammento osseo prelevato dalla gamba, il cui rimodellamento era enormemente difficoltoso. In tempi più recenti è stata messa a punto una nuova tecnica - di autotrapianto-, praticata finora in Italia solo al Regina Elena, all’Istituto Tumori di Milano e all’Istituto Europeo dei tumori – che prevede la rimozione della mandibola del paziente, la separazione del tumore, la sterilizzazione con un doppio processo di congelamento in grado di bloccare eventuali cellule tumorali che infiltrano l’osso, e ri-trapiantata. Una tecnica, quest’ultima, che ha già dato risultati eccellenti ma che non riusciva a risolvere i casi in cui il tumore aveva infiltrato profondamente l’osso. Da qui – prosegue Spriano - l’idea di prelevare la mandibola da un donatore cadavere, sterilizzarla e trattarla con radioterapia e congelamento, e reimpiantarla al paziente. Al fine di garantirne l’attecchimento, la mandibola viene avvolta dal periostio (la membrana nutritizia che fascia tutte le ossa) prelevato dal radio dell’avambraccio e reso vitale dalla presenza di un’arteria e di una vena del periostio stesso, innestate, con un autotrapianto microvascolare, ad una corrispondente arteria e vena del collo”.
Di fondamentale rilevanza la collaborazione con l’Istituto Rizzoli di Bologna, dove è stata prelevata e trattata la mandibola, per cui è stato così impostato un protocollo per questo primo espianto.
I tumori del cavo orale colpiscono soprattutto nella terza età, con una maggiore percentuale in fumatori ed alcolisti.
Grande soddisfazione è stata espressa dal prof. Francesco Cognetti, direttore scientifico del Regina Elena. Questo intervento –dice Cognetti - apre la strada a soluzioni terapeutiche per centinaia di pazienti fino ad oggi condannati da questa neoplasia. Siamo convinti che almeno il 15% dei circa 3000 pazienti che ogni anno ne vengono colpiti possano beneficiarne.”
Ampia soddisfazione è stata espressa dal Ministro Sirchia e dal Presidente della regione Lazio, Storace.

 


 

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