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"Il Mio Distrofico": un pezzo unico!
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"Il Mio Distrofico" - titolo che nasce dal granchio preso da un obiettore di coscienza nel catalogare un testo di medicina denominato Il miodistrofico - non è un periodico, ma il "numero unico" di un giornale sorto all'interno del Comitato di Redazione di DM e distribuito in tiratura limitata nel corso delle XL Manifestazioni Nazionali UILDM di Lignano Sabbiadoro, l'8 maggio scorso.
Ma perché è nato “Il Mio Distrofico”? "E perché no?", esordiscono gli autori nella pagina di presentazione. Una spiegazione più articolata parte invece dall’esigenza degli stessi autori "di raccontare qualcosa sulla distrofia, portando alla luce quanto, ufficialmente, non si può riferire in pubblico o, peggio ancora, si deve mascherare".
E "c’è anche tanta voglia di ironizzare divertendosi e (magari) divertendo, cercando di trattare con levità temi altrimenti considerati serissimi e dolorosi. Sdrammatizzare è sempre meglio che disperare: anche i più cupi pensatori non potrebbero fare a meno di approvare quest’ovvietà. Naturalmente gli autori dei brani presenti hanno provato sulla loro pelle cos’è la distrofia e quindi possono affermare con serenità che ogni riferimento a fatti e persone realmente esistenti è da ritenersi puramente voluto"!
Una vera e propria "chicca", quindi, i cui creatori "si accontenteranno di strappare qualche risata in giro e magari, chi lo sa quando e dove, di prepararne altre modeste edizioni".
Per evitare perciò che la diffusione dei testi del "Mio Distrofico" (e dei bei disegni che li corredano, anch'essi realizzati degli autori) restino "patrimonio di pochi", la nostra redazione (Via Vergerio, 19/3, 35126 Padova, tel. 049/8021002, fax 049/8022509, E-mail: redazionedm@uildm.it) li mette a disposizione di chi li vorrà (si possono richiedere indifferentemente o i testi e/o i disegni).
Buona lettura, quindi, e se - annotano ancora gli autori - "chiusa l’ultima pagina, i lettori avranno soltanto sorriso e non si saranno soffermati a riflettere qualche volta lungo il testo, vorrà dire che avranno fallito il loro obiettivo"!
Stefano Borgato
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