Anno 2 Numero 69 suppl.

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

RICERCA CELLULE STAMINALI EMBRIONALI: 6 ITALIANI SU 10 SONO FAVOREVOLI, COME IN ALTRI PAESI EUROPEI, MA CIO' CHE MANCA E' L'INFORMAZIONE, MENTRE ABBONDIAMO DI PREGIUDIZI IDEOLOGICI 

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Firenze, 31 Luglio 2003. Uno studio della Fondazione spagnola Bbva (Banco de Bilbao Vizcaya Argentaria), ci fa sapere che 6 italiani su 10 (cosi' come in altri Paesi europei) sono favorevoli alla ricerca con le cellule staminali embrionali, ma, analizzando le risposte date, si evince che non tutti i soggetti coinvolti hanno ben chiari i termini della questione. Lo studio e' stato realizzato attraverso questionari rivolti a 1.500 abitanti di 9 Paesi della nuova Ue: cinque scelti perche' sono i piu' grossi (Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Spagna), e quattro scelti perche ' in materia rappresentano le posizioni piu' estreme (Danimarca e Olanda i piu' disponibili, Austria e Polonia i piu' restrittivi). Secondo la Fondazione, il margine di errore e' del 2,58%. Due le domandi portanti, con due risposte possibili (accanto, in una scala di valori da 1 a 10, la risposta complessiva e quella dell'Italia): 1) E' d'accordo nella ricerca con gli embrioni? a) uso degli embrioni sovrannumerari dai trattamenti di riproduzione assistita: 5,41; 5,5. b) Uso degli embrioni creati appositamente per la ricerca: 4,0; 4,1. 2) Che cosa e' prioritario: la difesa dell'embrione o la ricerca? a) e' piu' importante il beneficio medico che i diritti dell'embrioni: 4,63; 4,0. b) Deve essere sostenuta la ricerca con gli embrioni per trovare una cura per il Parkinson, Alzheimer e diabete: 5,94; 6,0. Le domande sono congegnate per chiedere, sostanzialmente, sempre la stessa cosa (cioe' la prima: "e' d'accordo nella ricerca con gli embrioni"), in un crescendo di risposte, dove quella b) alla seconda domanda, ci da' i numeri che abbiamo utilizzato per presentare e commentare questo studio. Perche', m entre le prime tre risposte sono su concetti generali, l'ultima va sul pratico, chiamando con nome e cognome quelle malattie (oggi incurabili) che potrebbero trarre beneficio dalla ricerca con gli embrioni. A nostro avviso questo vuol dire che manca l'informazione, mentre abbondiamo di pregiudizi ideologici, gli stessi, per esempio, che stanno per far varare al nostro Parlamento una legge sulla fecondazione assistita, che tratta anche della ricerca con gli embrioni, vietandola mentre la Ue elargisce contributi per chi la fa con quelli sovrannumerari dalle tecniche di fecondazione assistita. E' significativo -per il nostro Paese- evidenziare che solo 4,1 sono favorevoli "all'uso degli embrioni creati appositamente per la ricerca" (risposta 1b), e che solo 4 sostengono che "e' piu' importante il beneficio medico che i diritti dell'embrione" (risposta 2a). Quattro italiani su dieci che diventano sei quando gli si ricorda che la STESSA ricerca con gli embrioni serve per curare il Parkinson, etc. Siamo temerari nel credere che se in Italia -e nella Ue- si parlasse di piu' dei potenziali benefici della ricerca sulle cellule staminali embrionali, piuttosto che se l'embrione fecondato sia un essere umano o meno, tutti avrebbero piu' chiari i termini della questione? Ed e' consapevole il legislatore che sta per varare una legge su cui 6 italiani su 10 la pensano in maniera opposta? 

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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