Anno 2 Numero 57 Mercoledì 07.05.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

  

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “LA SAPIENZA”

Angiomegalia: individuata a “La Sapienza” una malattia dell’apparato circolatorio responsabile di “delitti perfetti”

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Non tutti sanno che tra le cause di gravi patologie circolatorie come trombosi e aneurisma esiste una malattia ancora poco conosciuta che per la sua insidiosità potrebbe essere paragonata ad un “delitto perfetto”. Individuata dal prof. Vito D'Andrea del Dipartimento di Scienze Chirurgiche de “La Sapienza” e dai suoi collaboratori la angiomegalia è l’anormale dilatazione e allungamento di arterie e vene, ed è quindi il contrario dell’arteriosclerosi (restringimento dei vasi per la formazione di placche), ma provoca lo stesso drammatico effetto, ovvero l’arresto immediato della circolazione sanguigna. Dagli studi effettuati dal prof. D’Andrea risulta che l’angiomegalia è legata ad una predisposizione genetica e si manifesta con maggiore frequenza intorno ai 60 - 70 anni d’età. Si tratta di una patologia ancora più subdola rispetto all’arteriosclerosi, perché non dà sintomi e colpisce all’improvviso, ma che può essere efficacemente prevenuta nei soggetti a rischio sottoponendoli ad esame ecografico. Il prof. Vito D’Andrea invita tutti i medici a segnalare i casi di angiomegalia al fine di costituire un registro nazionale. All’origine della angiomegalia c’è l’alterazione delle fibre elastiche delle pareti vascolari che causa l’allungamento, la dilatazione e la tortuosità delle arterie (arteriomegalia) e delle vene (venomegalia). Per una legge fisica, l’aumento della sezione dell’arteria fa diminuire la velocità di flusso del sangue all’interno. Di conseguenza, la parte corpuscolata del sangue tende a depositarsi sulle pareti vasali formando trombi, responsabili di pericolose occlusioni circolatorie (trombosi). Un’altra frequente complicanza dell’angiomegalia è la formazione degli aneurismi (dilatazione di brevi tratti di arterie o vene) che possono rompersi e causare gravi emorragie.


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