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Anno 2 Numero 75 Mercoledì 10.09.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

gli organismi geneticamente modificati 

 

di Paola Franz

 

Un organismo geneticamente modificato (OGM) è un organismo animale o vegetale che ha subito una modificazione o manipolazione del suo patrimonio genetico, ciò avviene inserendo nel codice genetico di una pianta o di un animale, pezzi di DNA di altre piante o animali indifferentemente, passando le barriere del mondo animale o vegetale, una pianta potrà avere un gene di un animale e viceversa. Le possibilità che oggi offre la scienza in questo campo sembrano essere illimitate. Per esempio negli allevamenti e nell’agricoltura, la produzione può aumentare in modo notevole grazie a una crescita più rapida degli animali e delle piante, a una maggiore resistenza alle malattie e ai parassiti. Nell’ambito della medicina sarebbe possibile produrre nuovi farmaci e ci sarebbe la possibilità di vaccinare intere popolazioni con particolari alimenti transgenici.


È difficile prevedere oggi le enormi conseguenze che deriveranno dall’utilizzo degli OGM sull’ambiente naturale e sull’organismo umano. Le implicazioni di carattere socioeconomico, etico e ambientale non hanno precedenti.


Le ricerche sugli organismi geneticamente modificati, effettuati soprattutto dai privati, hanno un costo molto alto e saranno utilizzate nell’ambito industriale. Da qui l’apparente necessità di brevettare ogni scoperta, renderebbe possibile l'appropriazione di organismi viventi. Si potrebbe immaginare uno scenario in cui per poter produrre il grano si dovrebbero pagare i diritti ad una qualche multinazionale.

 
Inoltre, una pianta transgenica può trasmettere i suoi nuovi geni a un’altra pianta sia della stessa specie, sia di un’altra specie, è ciò che viene chiamato “contaminazione genetica”. Risulta evidente che, con l’utilizzo delle piante modificate geneticamente, alcune modificazioni divengono irreversibili, i rischi sono enormi.


Una sentenza storica della Corte di Giustizia europea relativamente agli OGM ha sancito il principio di precauzione in cui stabilisce che uno Stato può fermare l’importazione di elementi considerati “a rischio” per la salute dell’uomo qualora vi siano degli elementi validi che indichino il rischio. Secondo il WWF questo principio rispetta le esigenze di salvaguardia dell’ambiente e della salute umana rispetto alle logiche del commercio e del profitto.

 


 

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