Anno 2 Numero 75 Mercoledì 10.09.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

CIBI BIOLOGICI IN FRENATA: SUCCEDE QUELLO CHE ERA PREVISTO


di Primo Mastrantoni, segretario Aduc

www.aduc.it 

Roma, 10 settembre 2002. Per I cibi biologici e' successo quello che era
previsto. Riportiamo un nostro comunicato stampa del 30 maggio dello scorso
anno:
"E' necessario pero' far chiarezza su un mercato, quello del biologico, per
evitare la disaffezione dei consumatori. Un prodotto biologico non e'
necessariamente privo di inquinanti. Un prodotto biologico e' quello
coltivato senza uso di sostanze chimiche di sintesi ma puo' risentire, al
pari di tutti gli altri prodotti, degli effetti dell'inquinamento diffuso o
di quello dei terreni vicini. L'idea di mangiare un prodotto incontaminato
in un mondo contaminato dobbiamo togliercela dalla testa, a meno che non
desideriamo cambiare il nostro sistema di vita. Possiamo ricorrere al
concetto della riduzione del danno, applicata alla tossicologia, per dire
che un prodotto biologico e' meno "inquinato" del suo omologo coltivato
tradizionalmente. Un esempio serve a chiarire. Allevare grano biologico
significa non usare prodotti chimici di sintesi, ma se c'e' un campo
confinante, coltivato tradizionalmente, e' possibile un trasferimento di
pesticidi, cosi' com'e' possibile che inquinanti atmosferici o semi ogm,
prodotti a decine di chilometri di distanza, si depositino sul terreno
biologico. Un podere biologico non e' chiuso in una teca di vetro! E'
opportuno informare il consumatore affinche' non sia prima illuso e poi
disilluso, mettendo in crisi un mercato che invece va sviluppato perche' non
inquina la Terra. E' richiesto alle Autorita' di effettuare regolari
controlli e assumere decisioni nell'interesse della comunita' e non delle
lobbies, per evitare di rincorrere lo scandalo di turno."
I dati, purtroppo ci danno ragione: si e' passati da un incremento del
mercato biologico del + 53,3% nel 2000, al + 17,6 % nel 2001, al crollo
del -1,6% nel 2002. Troppi furbi, prezzi esosi e scarsi controlli: sono gli
stessi motivi che hanno fatto crollare del 10% il mercato dell'agriturismo.
Per risalire la china ci vorra' del tempo!

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