Agenzia di Stampa

Anno 1 Numero 29 Mercoledì 23.10.02 ore 23.45

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Direttore Responsabile Guido Donati

   

Terapia ormonale sostitutiva, un nuovo studio conferma i rischi?

 

 

di Paola Franz

La menopausa è una fase fisiologica della vita che inizia intorno ai 50 anni, ciò vuol dire che non va affrontata come una malattia, pur potendo subentrare delle problematiche che possono interessare in misura maggiore l'apparato cardiovascolare e quello osseo. È quindi importante effettuare controlli periodici e, sino ad oggi, si pensava fosse opportuno ricorrere alla terapia ormonale sostitutiva. Al momento della menopausa gli ormoni femminili (estrogeni e progestinici) diminuiscono progressivamente per cui si pensava che fosse opportuno integrarli in quanto si era visto che in questo modo vi era una diminuzione delle patologie correlate.

Secondo alcuni studiosi, per quanto riguarda la diminuzione di infarti, nelle donne trattate con terapia sostitutiva, ciò sarebbe legato solo alla loro maggiore attenzione alla propria salute. In uno studio condotto dalla Unità di Epidemiologia dell'Istituto di Ricerca del Cancro di Oxford (Lancet 2002; 360: 942-942) sono stati analizzati e valutati differenti dati relativi ai rischi e benefici della terapia ormonale sostitutiva. È emerso che tale trattamento sia collegato ad un aumento di rischio di ictus. I ricercatori hanno preso in esame quattro diversi studi relativi a differenti terapie: una solo con l'estrogeno e le altre riguardavano trattamenti combinati di estrogeno e progestinici. Per più di cinque anni furono tenute sotto controllo 20.000 donne.

Quelle che avevano ricevuto un trattamento ormonale basso, presentavano un aumento relativo di rischio di ictus, di cancro al seno e di embolia polmonare rispetto ad un gruppo placebo con cui erano state confrontate. Comunque sembra certo che tale terapia abbia un effetto positivo riguardo al cancro del colon e per le fratture dell'anca. Non sembrerebbero esserci differenze rilevanti per le patologie coronariche e per il tumore dell'endometrio; non si hanno dati sufficienti per valutare la relazione tra la terapia ormonale sostitutiva e altre patologie quale il cancro dell'ovaio. Questa terapia determinerebbe nel 6 per mille delle pazienti cancro della mammella , ictus o embolia polmonare; ridurrebbe dell'1,7 per mille l'incidenza del cancro del colon e delle fratture dell'anca. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità sarebbero maggiori i rischi di cancro della mammella e di patologie cardiovascolari rispetto ai benefici.

 

 

 

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