Anno 2 Numero 53 Mercoledì 09.04.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
 

 


Marche

 

 

Il Presidente del WWF Marche scrive una lettera aperta ai rappresentanti del governo regionale per riflettere sul conflitto in corso e sul modello di sviluppo da adottare

 

www.wwf.it/marche 

“È ormai consapevolezza diffusa che esistano condizioni profonde alla base di ogni conflitto bellico contemporaneo, piccolo o grande che sia, che vanno al di la’ delle motivazioni ufficiali: si tratta delle grandi crisi ambientali globali, che alimentano i conflitti e retroagiscono drammaticamente amplificandoli”. Così si apre il documento del WWF Italia che evidenzia come, anche nella guerra in Iraq, le ragioni alla base del conflitto nascondano un fallimento del modello di sviluppo, basato sulla crescita economica illimitata e sull’enfatizzazione delle regole del mercato rispetto alle considerazioni di carattere ecologico ed etico.
“Proprio in questi anni in cui sarebbe necessario ed urgente convogliare tutte le risorse economiche, utilizzare le migliori tecnologie ed applicare le migliori intelligenze alla ricerca di soluzioni per i gravi problemi che ci sono davanti – prosegue il documento del WWF Italia - tali risorse e potenzialità vengono impiegate per distruggere e seminare morte e terrore, con l’intento vano ed irrealizzabile di poter continuare ancora a lungo con uno sviluppo, per nulla sostenibile”.
Il Presidente del WWF Italia – Sezione Regionale Marche, Andrea Dignani, ha inviato oggi alle autorità di governo regionale la posizione del WWF sulla guerra in corso, insieme ad una lettera aperta (in allegato) perchè anche la Regione Marche attui, nella gestione quotidiana della vita pubblica, tutte quelle politiche virtuose che riducano lo squilibrio tra cittadini e tra nord e sud del mondo.
“Riteniamo che sia nel civico dovere, di chi e’ stato democraticamente delegato al governo delle Marche, - conclude la lettera del Presidente Dignani - tentare di intaccare e modificare il proprio sistema sociale ed economico per quel tanto annunciato ed auspicato miglioramento della qualita’ della vita di tutti gli abitanti del pianeta Terra”.
“Riguardo al rapporto tra guerra e perdità di biodiversità – afferma il WWF Italia - sarebbe assurdo voler determinare quali effetti siano più gravi tra la perdita di vite umane e la distruzione di intere aree e delle forme viventi ivi ospitate. Essi sono i due lati, altrettanto drammatici, della stessa medaglia. La guerra e’ semplicemente un evento incompatibile con la preservazione degli equilibri ecologici del pianeta, funzionali a garantire tutte le forme di vita – la biodiversità – incluso l’uomo”.

Egregio Presidente,

Gli attuali e drammatici eventi di guerra ci obbligano ad una profonda riflessione sul nostro modello economico e sociale.
In questo contesto culturale è facile cadere nella demagogica propaganda, nella strumentalizzazione partitica; in questo contesto sociale siamo anche dotati di tutti gli strumenti di informazione e di formazione per poter approfondire e sviluppare temi di elevata complessità. Per queste ragioni riteniamo possibile realizzare una analisi non ideologica sulle nostre capacità di poter modificare, migliorandola, la qualità della vita di tutti abitanti di questo pianeta.
Il documento allegato offre la possibilità di riflettere, da un punto di vista ambientalista, sull’attuale sistema economico e sulle sue connessione con la vita, in primis dell’uomo, e con i sistemi ecologici e sociali; il documento offre anche spunti adeguati per individuare gli aspetti della nostra società marchigiana, da approfondire e contestualizzare, per poter contribuire noi stessi al cambiamento dei sistemi planetari.
Riteniamo che sia nel civico dovere, di chi è stato democraticamente delegato al governo delle Marche, tentare di intaccare e modificare il proprio sistema sociale ed economico per quel tanto annunciato ed auspicato miglioramento della qualità della vita di tutti gli abitanti del pianeta Terra.

Con i più sinceri auguri di buon lavoro.
Il Presidente Regionale
Dott. Andrea Dignani

 











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