Anno 2 Numero 62 Mercoledì 11.06.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

Il premio Ilaria Alpi, COOPI e WWF presentano un reportage sul Congo, nell’ambito del “Progetto Africa” 

Per non dimenticare il continente più martoriato del pianeta. Prima puntata: Congo

www.wwf.it

COOPI, WWF e il Premio Ilaria Alpi presentano, in occasione del premio giornalistico televisivo a Riccione, un inedito reportage sul Congo, frutto di un viaggio condotto insieme ai giornalisti Angelo Ferrari, Luciano Scalettari, Davide Demichelis.

E’ la prima volta del “progetto Africa”, ideato dalle tre organizzazioni per offrire ai media italiani uno strumento che permetta di comprendere quanto sta accadendo nei paesi che compongono il continente più disperato del pianeta. Le due Ong permettono, forse per la prima volta, di capire come si concilia l’emergenza umanitaria con lo sforzo di conservazione, e come insieme possano costituire una vera speranza di futuro per le popolazioni. Il premio Ilaria Alpi si inserisce nel progetto per dare seguito all’intento di promuovere un giornalismo di inchiesta coraggioso e a volte scomodo, in particolare in quelle zone dove è “poco televisivo” andare.

Non è banale il percorso proposto, che parte dal dramma della guerra e dalla tragedia ad essa connessa, in cui l’intervento delle organizzazioni umanitarie costituisce l’unica possibilità di sopravvivenza, per arrivare alle zone in cui organizzazioni ambientaliste hanno impostato negli anni, costantemente e senza sosta, nonostante il pericolo della guerra, un progetto continuativo di sviluppo che prende spunto dalla conservazione, ma che in realtà punta alla tutela di un ambiente vivibile per le popolazioni locali. 


Perché il Congo come prima puntata del “progetto Africa”?

La Repubblica Democratica del Congo, ex Zaire, è uno dei più grandi e dei più poveri paesi africani: le immagini del reportage, dei villaggi, dei fiumi, di una natura ancora spettacolare, come le foreste del Parco Virunga in cui si sono salvati i gorilla di montagna, si alternano alle testimonianze di donne sconvolte dalla guerra, alle immagini di campi di sfollati, di ospedali faticosamente ripristinati, di progetti incredibilmente mantenuti negli anni, anche durante la guerra, per sviluppare agricoltura locale, educazione nelle piccole comunità, tutela del proprio territorio, riforestazione dopo la distruzione.

Il Congo infatti contiene in sé tutti gli elementi di quella nuova colonizzazione che sta cambiando l’Africa

In Congo si è consumata la prima guerra continentale africana. Le potenze straniere si affannano per accaparrarsi le risorse minerarie che insieme a legname ed animali selvatici hanno continuato ad essere sfruttate per alimentare la guerra: queste stesse risorse possono ancora essere, se ben gestite o recuperate, la speranza per superare lo stato di emergenza e per ricostruire un futuro possibile. Le immagini poetiche dei gorilla che continuano a vivere indisturbati nella foresta, a chiusura del reportage, protetti da guardia parco che non percepiscono stipendio, sono il messaggio di un Congo che non vuole e non deve essere dimenticato.


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