Anno 2 Numero 49 Mercoledì 12.03.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
 

 

ALLARME UNICEF: 1.400 DONNE MUOIONO OGNI GIORNO PER COMPLICAZIONI LEGATE ALLA GRAVIDANZA E AL PARTO. 
IN SIERRA LEONE IL TASSO PIÙ ALTO TASSO DI MORTALITÀ MATERNA 


www.unicef.it  

Appello di Daniela Poggi, “Goodwill Ambassador” dell’UNICEF: “ricostruiamo il reparto maternità dell’ospedale di Kenema” 

Nella giornata della donna 1400 donne moriranno di parto: l’UNICEF denuncia che nei paesi in via di sviluppo le complicazioni legate alla gravidanza e al parto sono le principali cause di morte e invalidità tra le donne in età fertile e uccidono 1.400 donne e ragazze ogni giorno, più di 500.000 ogni anno (soprattutto in Africa sub-sahariana e Asia meridionale). Per ogni donna che muore, altre 30 subiscono infezioni o danni permanenti in gravidanza o durante il parto: questo significa che ad oggi 300 milioni di donne, un quarto della popolazione femminile dei paesi in via di sviluppo, hanno sofferto di gravi problemi sanitari legati alla gravidanza e al parto. Nell’Africa Sub-sahariana, per esempio, muore per parto una donna su 13, mentre nei paesi industrializzati la percentuale è di una su 4.085 parti. Le cause di morte sono banali infezioni non curate, mancanza di personale qualificato, malnutrizione delle madri, assenza di servizi prenatali e di reparti per le emergenze ostetriche.
Il paese con il più alto tasso di mortalità materna è la Sierra Leone: 1.800 madri su 100 mila muoiono per complicazioni insorte nel corso della gravidanza o durante il parto stesso. La Sierra Leone ha anche il record negativo per la mortalità infantile 0-5 anni: 316 bambini su mille nati vivi non arrivano al quinto anno di vita. La mortalità da parto è altissima anche in Afghanistan (1600 morti su 100 mila parti), in Niger (600 su 100 mila) e in molti altri paesi devastati da guerre e conflitti, come l’Iraq, dove la mortalità materna è raddoppiata negli ultimi dieci anni, arrivando a 300 su 100.000. 
L’UNICEF-Italia sta sostenendo il progetto “Maternità sicura” in Sierra Leone per ridurre la mortalità materna e neonatale e, attraverso le parole della sua “Goodwill Ambassador” Daniela Poggi, lancia un appello per ricostruire il reparto maternità dell’ospedale di Kenema. 
“Si avvicina la festa della donna – dice Daniela Poggi - e vorrei che questa celebrazione diventasse un momento di aiuto concreto per milioni di donne e bambini che soffrono e sono lontani dai riflettori. Da quando sono tornata in Italia dalla missione umanitaria per l’UNICEF in Sierra Leone ho il dovere di non dimenticare quello che ho visto, di non spegnere le emozioni che mi hanno scosso, di tenere vivo quel desiderio profondo di aiutare chi ha bisogno. 
Quando sono entrata nell’Ospedale del distretto di Kenema e ho visto quelle madri bambine sdraiate con i loro piccoli in braccio, mi sentivo impotente e sola, colpita allo stomaco davanti a tanto dolore e difficoltà. Ma adesso, con mente più lucida, posso, voglio e devo fare qualcosa. Sono i visi delle donne, delle madri e delle bambine che non riesco a dimenticare. Quelle donne che affollano gli ospedali in attesa di cure e di salvare i loro bambini. Con l’operazione “maternità sicura” l’UNICEF si è impegnata ad estendere l’assistenza pre e post parto all’80% delle donne incinte, fornire le cure contro l’anemia e la malaria, oltre a prevenire le complicazioni di una gravidanza portata avanti in un paese così privo di risorse.
L’obiettivo che ci siamo posti con l’UNICEF è molto ambizioso: vogliamo ricostruire e attrezzare il reparto maternità dell’ospedale di Kenema (nel distretto di Kenema, situato nella parte orientale della Sierra Leone) in modo da offrire un efficiente servizio di assistenza ostetrica d’emergenza attivo 24 ore su 24. Di questo progetto beneficeranno quasi 27.000 gestanti e le rispettive famiglie. Con i fondi finora raccolti con l’UNICEF - circa 35.000 euro – siamo riusciti a comprare e far arrivare a Kenema un’ambulanza per i casi di emergenza. Ma per ricostruire il reparto di maternità dell’Ospedale di Kenema servono ora 300.000 euro. 
Chiedo a tutti di aiutare l’UNICEF, perché io sono solo un semplice mezzo per dare speranza a queste donne, ragazze e bambine - che meritano un futuro migliore. Non lasciamo soli i bambini e le donne della Sierra Leone. Aiutiamoli”. 

Si può inviare un contributo, specificando nella causale: "Sierra Leone/Maternità Sicura”, utilizzando i conti correnti intestati a UNICEF-Italia: c/c postale 745.000, c/c bancario 894.000/01, Intesa BCI ag.11 Roma, ABI 03069 CAB 05063, o tramite carta di credito telefonando al numero verde 800.745.000. 

UNICEF PER “MATERNITA’ SICURA IN SIERRA LEONE”
I tassi di mortalità infantile e materna in Sierra Leone sono tra i più alti al mondo. A livello clinico, le principali cause di mortalità materna sono legate alle emorragie, ai casi di eclampsia, di sepsi, al travaglio chiuso, alle gravi forme di anemia, alla malaria e alle complicazioni derivanti da aborti. Nel 2002 il reparto maternità di Kenema ha registrato un totale di 468 parti con 47 decessi tra le partorienti. Di queste, il 18,4% sono morte per eclampsia, il 16,3% a causa di travaglio chiuso o prolungato, il 10,2% per complicazioni derivanti da aborti o emorragie post partum, l’8,2% per la rottura dell’utero e il 6,1% a causa di gravi forme d’anemia.
La Sierra Leone emerge da una guerra civile durata 10 anni che ha avuto un impatto devastante sullo stato di salute e quello nutrizionale della popolazione. La guerra ha drasticamente limitato la possibilità delle famiglie di accedere a servizi d’assistenza sanitaria di base. La maggior parte delle infrastrutture sanitarie sono state danneggiate, alcune sono state completamente bruciate mentre quelle scampate alle distruzioni sono state saccheggiate in modo indiscriminato. Ad aggravare la situazione, la fuga in massa del personale medico-sanitario verso luoghi più sicuri ha lasciato molte strutture sanitarie prive del personale necessario. 

Progetto di ricostruzione del reparto Maternità dell’Ospedale di Kenema.
Verrà ricostruito il reparto di maternità dell’ospedale di Kenema, nella parte orientale della Sierra Leone, realizzando sale parto e sale chirurgiche, oltre a un servizio di pronto intervento per le emergenze. Beneficeranno del progetto oltre 26.978 gestanti e i loro neonati, su una popolazione di 111.854 donne d’età compresa tra i 15 e 44 anni. La maternità di Kenema rappresenterà il punto di riferimento per 23 Ambulatori sanitari locali, 23 Centri sanitari locali e 28 Ambulatori per la salute materno-infantile. L’UNICEF ha già completato il progetto di ricostruzione, che verrà avviato appena saranno disponibili i fondi e verrà completato nell’arco di 4 mesi. 

 

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