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APPELLO CONGIUNTO DELLE NAZIONI UNITE PER LA CRISI IN LIBERIA
Necessari oltre 69 milioni di dollari per l’emergenza umanitaria in Liberia: ruolo centrale dell’UNICEF nei settori dell’accesso ad acqua e servizi igienici, assistenza sanitaria e nutrizionale, protezione dei bambini più a rischio e per il sostegno agli sfollati.
www.unicef.it
New York, 6 agosto 2003 – Le Nazioni Unite hanno oggi lanciato un appello congiunto per la mobilitazione delle risorse necessarie a fronteggiare la grave crisi umanitaria della Liberia: l’appello ONU stima necessari – per il periodo agosto/dicembre 2003 - 69.093.265 dollari USA, quale indispensabile base finanziaria per gli interventi programmati in Liberia dalle varie agenzie ONU.
L’appello congiunto prevede una serie di interventi umanitari articolati in 3 fasi principali, la cui attuazione è condizionata dall’evoluzione della crisi e dalla possibilità di avere accesso alla popolazione stremata dalle violenze. La prima fase - quella attuale di guerra - prevede che gli aiuti umanitari siano predisposti lungo i confini dei paesi limitrofi e trasportati all’interno del paese con interventi di emergenza; la seconda fase – successiva al dispiegamento delle forze ECOWAS – prevede la negoziazione con le parti in lotta dell’apertura di corridoi umanitari sicuri per portare aiuti alla popolazione, provvedendo inoltre alla riabilitazione di infrastrutture fondamentali come la rete idrica; la terza fase – successiva all’invio di una più consistente forza di pace – prevede interventi volti a riattivare i servizi sociali di base e a garantire una regolare assistenza alla popolazione civile.
L’UNICEF - nel quadro del piano di azione previsto nell’appello ONU - riveste un ruolo centrale in settori chiave per l’assistenza ai bambini e alle donne liberiane e, nel complesso, ai civili e agli sfollati intrappolati nella guerra civile: gli interventi previsti costituiscono una prosecuzione e un potenziamento delle attività UNICEF già in corso e spaziano dal settore per l’accesso ad acqua potabile e servizi igienici a quello sanitario e per il supporto nutrizionale, dalla protezione dei bambini più vulnerabili alla smobilitazione e reintegrazione dei bambini soldato, dall’istruzione, anche in condizioni di emergenza, all’assistenza integrata alle popolazioni sfollate.
Dalla ripresa degli scontri, a giugno, l’UNICEF ha vaccinato a Monrovia 128.000 bambini sotto i 5 anni e 230.000 donne in stato di gravidanza, ha inviato oltre 2,3 tonnellate di aiuti di emergenza e medicinali di base, ha provveduto al trasporto e alla distribuzione di scorte d’acqua potabile di emergenza, ha fornito aiuti e assistenza a oltre 150.000 sfollati. Gli attacchi di luglio sulla capitale hanno ostacolato ulteriormente gli interventi umanitari e l’assistenza alla popolazione: 1,3 milioni di persone vivono a Monrovia in condizioni sanitarie disastrose, i bambini sono quelli più vulnerabili, esposti a malattie letali come malaria, colera, morbillo e pertosse; le indagini nutrizionali condotte nella capitale tra giugno e luglio rivelano una forte incidenza di malnutrizione cronica e anemia tra la popolazione infantile.
Tra gli interventi programmati dall’UNICEF per la prima fase di emergenza vi sono l’invio di kit sanitari di primo soccorso, per l’assistenza al parto e per il trattamento dei casi gravi di violenza sessuale; la distribuzione di alimenti ad alto valore nutritivo e micronutrienti; il trasporto, la raccolta e la distribuzione di scorte di acqua potabile e di generi di prima necessità: tra il 2 e il 3 agosto l’UNICEF ha inviato a Monrovia un carico di 745 scatoloni di biscotti BP5 ad alto valore proteico e, tra il 4 e il 5 agosto, ha distribuito circa 9.500 litri di acqua potabile.
I fondi necessari - nel quadro dell’appello ONU - agli interventi UNICEF in Liberia ammontano, per il periodo agosto/dicembre 2003, a 16.021.392 dollari.
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