Anno 2 Numero 50 Mercoledì 19.03.03 ore 23.45 |
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Direttore Responsabile Guido Donati |
BAGHDAD E QARBALA: DISTRIBUITI DALL’UNICEF AIUTI DI PRIMA NECESSITA’. BASSORA: 100 MILA BAMBINI A RISCHIO PER MANCANZA D’ACQUA Baghdad/Amman, 24 marzo 2003- Nonostante il susseguirsi dei bombardamenti sulla capitale irachena, l’UNICEF ha distribuito, tra sabato e domenica scorsi, generi alimentari di prima necessità per circa 900 bambini di 5 istituti di accoglienza di Baghdad e Qarbala, raggiunti da camion carichi di aiuti inviati dall’UNICEF. Nella giornata di sabato gli operatori dell’UNICEF hanno distribuito scorte di riso, farina, biscotti HPB ad alto valore proteico e carne in scatola a oltre 800 bambini di 4 istituti d’accoglienza per orfani, disabili e bambini abbandonati del centro di Baghdad. Il giorno seguente l’UNICEF ha raggiunto l’istituto Hanan della città di Qarbala, a sud-ovest di Baghdad, distribuendo aiuti alimentari e coperte per altri 100 bambini in grave difficoltà e, inoltre, fornendo viveri e assistenza al centro anziani del luogo, anch’esso in condizioni estremamente precarie. Gli istituti raggiunti dall’UNICEF non dispongono di risorse proprie e dipendono ora interamente da aiuti esterni: nel fornire assistenza ai bambini degli istituti, l’UNICEF ha constatato il trauma loro provocato dai bombardamenti e ha predisposto nuove visite nel corso dei prossimi giorni. Nonostante le condizioni estremamente precarie esistenti a Baghdad, come in tutto il resto del paese, l’UNICEF rimane operativa all’interno dell’Iraq attraverso 4 uffici (più uno a Bassora temporaneamente costretto a chiudere) e 160 funzionari nazionali UNICEF, estremamente preparati e in grado di portare avanti interventi di emergenza come quelli effettuati tra sabato e domenica scorsi. Nella stessa giornata di domenica, con le operazioni militari in corso, altri due camion dell’UNICEF provenienti dalla Giordania hanno trasportato nella capitale irachena medicinali di base e oltre 26.000 compresse per la potabilizzazione dell’acqua, distribuiti agli ospedali pediatrici ed ai centri sanitari della città. L’UNICEF, prima che la guerra iniziasse, è riuscita a completare le procedure di revisione e riparazione dei generatori elettrici, predisposti in tutto l’Iraq per alimentare le strutture sanitarie e gli impianti di rifornimento idrico e di smaltimento dei liquami fognari, nel caso, come è avvenuto a Bassora, che l’energia elettrica venisse interrotta a causa dei combattimenti. L’UNICEF è particolarmente preoccupata, insieme allo stato nutrizionale della popolazione infantile, dei danni provocati dall’interruzione delle forniture idriche o di quelli alla rete fognaria: A Bassora 100 mila bambini sotto i 5 sono a rischio per la mancanza d’acqua, che può provocare epidemie di colera, febbre tifoide o diarrea, che già sono tra le cause prime di mortalità infantile in Iraq. Il piano di emergenza predisposto dall’UNICEF prevede - insieme alle attività del personale operativo all’interno del paese - un flusso di aiuti umanitari dai paesi confinanti con l’Iraq: per permettere una rapida risposta umanitaria l’UNICEF ha predisposto al confine con l’Iran, la Turchia, il Kuwait e la Giordania scorte di medicinali, prodotti per la potabilizzazione dell’acqua e alimenti ad alto valore nutritivo, per un valore di 9,1 milioni di dollari. L’UNICEF continuerà a fornire aiuti e assistenza a favore dei bambini iracheni, nonostante le condizioni di sicurezza divengano di ora in ora sempre più precarie: i fondi stimati necessari per gli interventi umanitari d’emergenza sono – per i prossimi 6 mesi - di circa 144 milioni di dollari. L’UNICEF fa appello all’opinione pubblica perché sostenga i suoi sforzi per la protezione e l’assistenza dei bambini iracheni, la cui sopravvivenza è in queste ore in grave rischio. L’UNICEF Italia chiede il sostegno di tutti gli italiani per salvare la vita dei bambini iracheni. Per contribuire: c/c postale 745.000, c/c bancario 894.000/01, Intesa BCI ag.11 Roma, ABI 03069 CAB 05063, intestati a UNICEF-Italia, causale "per i bambini iracheni", o con carte di credito, telefonando al numero verde 800.745.000. |
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