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UNICEF: A BAGHDAD SITUAZIONE SPAVENTOSA
Aggiornamento sugli aiuti nel centro, sud e nord Iraq
www.unicef.it.
Amman, 22 aprile 2003 – Ripresi i contatti telefonici con Amman, gli operatori UNICEF a Baghdad tracciano un quadro spaventoso: i saccheggi e l’assenza dei servizi di base aggravano sistematicamente le condizioni di vita della popolazione. L’insicurezza e le bande armate presenti in molte zone ostacolano il censimento dei bisogni e la distribuzione dei soccorsi, soprattutto nella periferia povera.
Tutta la zona di Al-Thawra (ex Saddam City), dove vivono oltre 2 milioni e mezzo di persone, è completamente senz’acqua. Gli operatori dei servizi di base stanno lavorando senza stipendio, e molti hanno abbandonato il posto di lavoro per cercare di procurare di che vivere alla famiglia.
L’immondizia non viene raccolta, i servizi mortuari non funzionano e nei cortili di molti ospedali si accumulano rifiuti ospedalieri e perfino arti amputati, riferisce l’incaricato UNICEF a Baghdad, Hatim George. Interventi in molti istituti e centri sanitari per rimettere in funzione i generatori elettrici.
Gli operatori dell’UNICEF stanno visitando orfanotrofi, istituti per l’infanzia e ospedali, dove manca tutto, dai farmaci alle attrezzature di base, molte delle quali distrutte nei saccheggi. In molti Centri sanitari di base si registra una percentuale di pazienti con diarrea del 70%, a causa della precarietà delle condizioni igieniche e della mancanza d’acqua.
L’UNICEF ha consegnato all’ospedale Al-Kindi, il 17 aprile, un primo kit sanitario completo (medicinali di pronto intervento e strumentazione di base, in quantità sufficiente per 3.000 persone per tre mesi). Un camion frigorifero con anestetici, vaccini, medicinali d’emergenza per 10.000 pazienti, 300.000 confezioni di sali reidratanti per via orale e 1.000 coperte, partito ieri da Amman, ha raggiunto Baghdad in serata; tutto il materiale viene oggi consegnato all’ospedale Al-Kindi. La sede UNICEF, non presidiata dai militari, è stata saccheggiata ma è già tornata in funzione; tuttavia molti dei restanti kit sanitari immagazzinati dall’UNICEF sono stati danneggiati e in parte svuotati.
Aiuti UNICEF in Iraq meridionale
Convogli con scorte d’acqua potabile: dal 29 marzo ad oggi l’UNICEF ha inviato oltre 200 camion cisterna dal Kuwait nell’Iraq meridionale; 8 milioni di litri d’acqua potabile sono stati distribuiti alle popolazioni dei 4 centri meridionali di Umm Qasr, Safwan, Zubair e Bassora. A Umm Qasr l’UNICEF ha installato 6 cisterne gonfiabili sufficienti a provvedere al fabbisogno idrico dell’intera popolazione della città; con il sostegno dell’UNICEF, la comunità cittadina ha istituito un Comitato per gestire le risorse idriche cittadine. L’UNICEF sta mettendo a punto con le autorità un sistema che permetta la distribuzione delle scorte idriche nell’intera area di Umm Qasr, servendosi di circa 30 autobotti locali. Un totale di 20 cisterne gonfiabili sono state inviate a Bassora con la collaborazione della Croce Rossa Internazionale per la distribuzione di scorte d’acqua agli ospedali.
Riparazioni d’emergenza: l’UNICEF ha eseguito valutazioni tecniche sulle condotte fognarie di cui si serve la popolazione della parte meridionale di Bassora e sta aiutando l’autorità locale per l’acqua della città di Zubair a provvedere alle riparazioni di emergenza della rete idrica e fognaria utilizzando materiali e attrezzature dell’UNICEF.
Settore sanitario: scoppio di leishmaniosi in Iraq meridionale, di cui finora sono stati accertati 100 casi ad Amarah, 70 a Nassiria, più un numero non ancora precisato a Zubair. La malattia, causata dalla puntura di piccoli insetti simili a mosche, si manifesta attraverso la febbre e provoca malnutrizione e anemia: in bambini gravemente malnutriti, può portare alla morte se non viene prontamente curata. L’UNICEF ha già inviato 100 fiale di Pentostam per il trattamento della leishmaniosi a Nassiria e altrettante a Zubair e Amarah.10 kit sanitari di emergenza (9 kit sufficienti per 9.000 persone per tre mesi e 1 kit di medicinali di base per 10.000 persone) sono stati distribuiti dall’UNICEF a Umm Qasr, Safwan, Zubair, Nassiria e Bassora (soprattutto nei presidi sanitari delle aree periferiche). Un totale di 70.000 dosi di sali per la terapia di reidratazione orale sono stati distribuiti nelle stesse 5 località. L’UNICEF ha inviato in Iraq meridionale vaccini sufficienti per due mesi e materiali per la catena del freddo per la conservazione delle scorte vaccinali.
Supporto nutrizionale: oltre 50 tonnellate di latte terapeutico per il trattamento dei bambini gravemente malnutriti sono arrivate in Kuwait e vengono inviate ai Centri di recupero nutrizionale, che hanno già ripreso il controllo della malnutrizione infantile al Zubair e Umm Qasr; la distribuzione verrà estesa a tutti i centri nel sud man mano che gli operatori riusciranno a rimetterli in funzione. 6 tonnellate di BP-5 (biscotti ad alto valore proteico per i bambini malnutriti) sono state state distribuite a Safwan, Zubayr e Umm Qasr. A Nassiria i magazzini locali, con scorte di alimenti terapeutici per sei mesi, sono stati distrutti da un missile, ma i centri sanitari sono ancora in funzione.
Scuola: riaperte otto scuole a Safwan, l’UNICEF ha inviato 40 “scuole in scatola”, ciascuna con materiale didattico per 80 scolari e 2 insegnanti
Iraq settentrionale (Kurdistan iracheno): la maggior parte dei servizi funziona regolarmente, tuttavia l’UNICEF segnala carenza di scorte di medicinali a Dohuk. L’UNICEF ha provveduto a installare 10 blocchi di impianti igienici nei campi per gli sfollati e ha provveduto alla sostituzione dei due motori dell’impianto di Dokan per il trattamento delle acque di Suleymania, che serve 120.000 persone. Il flusso dei convogli di aiuti attraverso il confine turco continua regolarmente: negli ultimi due giorni sono state consegnate 11 tonnellate di medicinali e varie pompe per l’acqua. Due scuole di Erbil sono ancora inagibili perché occupate dai militari americani; l’UNICEF ne ha chiesto l’immediato sgombero.
L’UNICEF chiede il sostegno di tutti per salvare la vita dei bambini iracheni. Per contribuire: c/c postale 745.000, c/c bancario n. 505010, Banca Etica, ABI 5018 CAB 12100, intestati a UNICEF-Italia, causale "per i bambini iracheni”, o con carte di credito, telefonando al numero verde 800.745.000.
Per gli utenti Tim: con 1 Sms al numero 4466 si può donare 1 euro per i bambini dell’Iraq.
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