Anno 2 Numero 53 Mercoledì 09.04.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
 

  

OLTRE 110 I CONVOGLI DI AIUTI UNICEF ENTRATI IN IRAQ DALL’INIZIO DELLA GUERRA


www.unicef.it

Amman, 14 aprile 2003 – Dall’inizio della guerra sono oltre 110 i convogli umanitari che hanno trasportato aiuti d’emergenza dell’UNICEF in Iraq, soprattutto nel sud; negli ultimi giorni i camion UNICEF hanno trasportato all’interno dell’Iraq scorte d’acqua potabile, materiali idraulici (pompe, tubature per la distribuzione dell’acqua, condotte idriche), prodotti sociosanitari, latrine trasportabili, letti d’ospedale e medicinali di base.
Notizie allarmanti giungono dall’Iraq meridionale, dove il personale UNICEF sul campo ha registrato un drammatico aumento dei casi di diarrea: soltanto nella città di Um Qasr nei primi 5 giorni di aprile sono stati registrati 50 casi di diarrea acuta tra i bambini sotto i 5 anni. Tale situazione è direttamente collegata all’emergenza idrica e sanitaria in cui versa l’Iraq meridionale e avrà pesanti ripercussioni in termini di aumento dei tassi di malnutrizione infantile. 
L’UNICEF ha installato nei giorni scorsi una cisterna gonfiabile da 10.000 litri per l’ospedale di Um Qasr e inviato 4 autobotti con migliaia di litri d’acqua, mentre altri 6 camion cisterna si sono diretti verso il centro meridionale di Zubair, dove – grazie anche alla collaborazione di alcuni esponenti della comunità cittadina – è stato possibile distribuire ordinatamente le scorte d’acqua a coloro che più ne avevano bisogno. 
La questione degli accessi umanitari e le condizioni di sicurezza a Baghdad (anche l’Ufficio dell’UNICEF è stato saccheggiato) e negli altri centri del paese rimangono causa di grande preoccupazione: quando caos e assenza di legalità prevalgono, sono le fasce più deboli della popolazione – e dunque in primo luogo i bambini - a pagarne il prezzo maggiore. Negli ultimi 2 anni l’UNICEF era riuscita a ridurre di oltre il 50% i tassi di malnutrizione infantile in Iraq, grazie al lavoro fatto negli e attraverso gli ospedali: oggi queste strutture vengono sistematicamente saccheggiate d’ogni materiale e scorte medicinali, ora che - più che mai - i bambini iracheni ne hanno un estremo bisogno. 
L’UNICEF invita le forze della coalizione a non venir meno agli obblighi a cui sono tenute dalle convenzioni internazionali e a garantite un accesso sicuro per gli aiuti. “E’ responsabilità di coloro che hanno l’effettivo controllo del territorio garantire che sia mantenuto l’ordine e che vi sia un accesso sicuro per la distribuzione degli indispensabili aiuti umanitari”, ha affermato il Direttore Generale dell’UNICEF, Carol Bellamy. 


L’UNICEF chiede il sostegno di tutti per salvare la vita dei bambini iracheni. Per contribuire: c/c postale 745.000, c/c bancario n. 505010, Banca Etica, ABI 5018 CAB 12100, intestati a UNICEF-Italia, causale "per i bambini iracheni”, o con carte di credito, telefonando al numero verde 800.745.000. 
Per gli utenti Tim: con 1 Sms al numero 4466 si può donare 1 euro per i bambini dell’Iraq. 

 

 











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