Anno 2 Numero 51 Mercoledì 26.03.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

  

PROSEGUE SENZA SOSTA L’AZIONE DELL’UNICEF PER I BAMBINI IRACHENI

Il personale UNICEF rimane operativo a Baghdad e nel resto del paese 

www.unicef.it

Amman, 27 marzo 2003 – Proseguono gli sforzi dell’UNICEF in Iraq per affrontare i bisogni primari dei bambini e delle donne irachene, a fronte di un grave peggioramento della situazione umanitaria nel paese. 
In queste ore è la situazione della città meridionale di Bassora (dove da diversi giorni sono stati tagliati i rifornimenti idrici) a destare le maggiori preoccupazioni del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia: l’UNICEF, prima che scoppiasse l’emergenza idrica nella città, aveva inviato diversi contenitori-cisterna per la conservazione e la distribuzione delle scorte idriche, oltre a prodotti per la potabilizzazione dell’acqua e kit igienico-sanitari. 
Per rispondere all’emergenza attuale, che vede oltre 100.000 bambini in grave pericolo, l’UNICEF sta organizzando l’invio dal Kuwait di un convoglio umanitario - composto da circa 40 mezzi, tra camion e altri veicoli - per distribuire a Bassora e nelle aree circostanti 55 contenitori-cisterna (da 5.000 litri ciascuno). L’UNICEF ha contestualmente programmato la consegna all’ospedale di Bassora di scorte medicinali per il trattamento di oltre 1.000 casi di febbre tifoide - malattia provocata dal consumo di acqua contaminata e da condizioni igienico-sanitarie precarie - che all’inizio del mese aveva provocato nella città oltre 75 morti.
Al contempo, il personale UNICEF di Baghdad sta operando per assicurare il funzionamento dei sistemi di rifornimento idrico, allo scopo di evitare che nella capitale si possa verificare una situazione analoga a quella che vive in questi giorni Bassora; il personale UNICEF a Baghdad ha formato team di tecnici locali pronti ad installare circa 50 contenitori–cisterna inviati dall’UNICEF nella capitale, per permettere la distribuzione di scorte idriche alla popolazione in caso di un blocco totale dei rifornimenti d’acqua potabile. Negli ultimi due giorni, inoltre, l’UNICEF ha distribuito più di 100 kit sanitari di pronto soccorso a beneficio di migliaia di persone e per la potabilizzazione dell’acqua alla “Federazione delle donne irachene”(che ha un accesso capillare alle diverse comunità cittadine). 
Il personale UNICEF presente a Baghdad esprime forti preoccupazioni per le condizioni in cui versano i bambini della capitale: sono ormai evidenti anche i gravi traumi psicologici causati dai bombardamenti, che manifestano in crisi di panico, terrore per ogni rumore accentuato, incubi e problemi emotivi, inoltre, gran parte delle strutture scolastiche di Baghdad sono state costrette a chiudere. Il personale UNICEF di Baghdad riferisce inoltre che il forte stress provocato alle donne incinte è causa di numerosi aborti naturali, che si sommano a patologie come malnutrizione ed anemia, già responsabili degli alti tassi di mortalità infantile e materna dell’Iraq prebellico.
Nel nord dell’Iraq l’UNICEF continua a effettuare le vaccinazioni antimorbillo e oltre 23.000 bambini di 42 scuole di Suleimaniyah sono stati vaccinati negli ultimi giorni; nella stessa area l’UNICEF ha avviato la distribuzione di contenitori per l’acqua per le famiglie sfollate della zona, la costruzione di servizi igienico-sanitari per 450 famiglie e di servizi idrici e sanitari d’emergenza per oltre 130 tende di due campi profughi dell’area.
Dalla valutazione delle condizioni di vita delle popolazioni sfollate presenti nella zona, effettuate da team mobili appositamente preparati dall’UNICEF, è risultato un aumento dei casi di diarrea tra i bambini sotto i 5 anni nel campo sfollati vicino Mawat: come prima risposta, l’UNICEF ha distribuito nel campo dosi di sali reidratanti, per combattere la disidratazione provocata dalla diarrea. 
L’UNICEF dispone in Iraq di un personale di circa 200 operatori, 160 attivi nelle regioni centro-meridionali del paese e altri 40 in quelle settentrionali, coadiuvati da molti operatori volontari. 

L’UNICEF Italia chiede il sostegno di tutti gli italiani per salvare la vita dei bambini iracheni. Per contribuire: c/c postale 745.000, c/c bancario 894.000/01, Intesa BCI ag.11 Roma, ABI 03069 CAB 05063, intestati a UNICEF-Italia, causale "per i bambini iracheni”, o con carte di credito, telefonando al numero verde 800.745.000.

 

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