Anno 2 Numero 57 Mercoledì 07.05.03 ore 23.45 |
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Direttore Responsabile Guido Donati |
UNICEF: AUMENTANO LE VITTIME DI MINE E ORDIGNI INESPLOSI LA GUERRA E’ FINITA MA I BAMBINI IRACHENI CONTINUANO A MORIRE Roma, 7 maggio 2003 – Ogni giorno dai 3 ai 4 bambini iracheni restano vittime di mine e ordigni inesplosi: questo il drammatico esito di un’indagine condotta dall’UNICEF. Nel solo governatorato di Kirkuk, dove è stato condotto uno studio approfondito, su 249 vittime di ordigni inesplosi ben 133 sono bambini, il 73% dei quali rimasto ferito mentre giocava con gli ordigni. “La guerra è forse finita, ma il nostro lavoro non lo è certo – ha detto il Direttore generale dell’UNICEF, Carol Bellamy “i bambini continuano a morire, e corrono continuamente rischi gravissimi”. La sicurezza, il benessere e la stessa sopravvivenza dei piccoli iracheni sono messe a repentaglio dalla estrema instabilità del paese; l’UNICEF sottolinea che occorre “fare della protezione dell’infanzia l’obiettivo prioritario: il futuro dell’Iraq dipende dalla salute e dal benessere dei suoi bambini”. Insieme alla situazione di insicurezza, che continua a ostacolare gli aiuti umanitari, è il degrado della rete idrica a destare le maggiori preoccupazioni, con il rischio conseguente di diffusione di malattie mortali come diarrea e febbre tifoide, e l’acuirsi della malnutrizione infantile. L’UNICEF Italia, che da anni sostiene l’azione dell’UNICEF in Iraq, ha lanciato una campagna straordinaria di raccolta fondi per i bambini iracheni. A oggi, grazie al contributo generoso di centinaia di migliaia di cittadini, sono già stati raccolti oltre tre milioni di euro. Gli interventi dell’UNICEF nei settori fondamentali per l’infanzia irachena continuano su base quotidiana, riferisce il Rappresentante UNICEF per l’Iraq, Carel De Rooy, rientrato a Baghdad lo scorso primo maggio: Ø A Baghdad le condizioni di sicurezza restano precarie, soprattutto per la presenza di depositi di munizioni e la larga diffusione di armi. L’UNICEF continua a rifornire di cibo e medicinali 5 orfanotrofi di Baghdad, e ha avviato i lavori di riparazione dell’istituto per bambini abbandonati di Al Rahma, danneggiato da saccheggi e vandalismi, dove hanno fatto ritorno 47 bambini, sui 160 originariamente accolti; inoltre in collaborazione con l’Ong Enfants du Monde sta fornendo assistenza a circa 120 disabili della capitale, dei quali 33 bambini. Il 3 maggio l’UNICEF ha distribuito ai centri sanitari della capitale altre 40 tonnellate di aiuti, tra biscotti HPB ad alto valore proteico e medicinali di base. 200.000 litri d’acqua vengono ogni giorno distribuiti dall’UNICEF con camion cisterna in varie aree senz’acqua, mentre è in corso la rimessa in funzione di vari impianti idrici con generatori elettrici e carburante. Oggi l’UNICEF sta conducendo un vasto risanamento delle condotte fognarie nella poverissima e sovrappopolata zona dell’ex Saddam City, mentre l’UNICEF continua anche il lavoro di raccolta delle immondizie con 15 camion che ogni giorno ripuliscono le aree più disastrate. La maggior parte delle scuole sono state riaperte, l’UNICEF sta controllando i danni, notevoli, e avviando il ripristino di acqua ed elettricità nelle prime 23 scuole. Ø Nell’Iraq centro-meridionale l’UNICEF ha in questi giorni visitato Nassiriyah e Umm Qasr, dove i casi di diarrea acuta sono passati dai 20-25 registrati prima di marzo ai 150 di aprile. Dopo l’avvio da parte dell’UNICEF di regolari rifornimenti di acqua potabile la situazione comincia a migliorare: dopo il 25 aprile i casi di diarrea acuta sono scesi a 40-50 al giorno. Tra il 30 aprile e il 1° maggio ben 78 autobotti UNICEF hanno portato acqua potabile nell’Iraq meridionale, dove l’UNICEF continua tuttora la distribuzione di scorte idriche con una media di 40 autobotti (di capienza variabile tra i 28 e i 37 mila litri) al giorno, dirette oltre che a Nassiriya e Umm Qasr anche a Bassora, Zubair e Safwan. A Bassora è soprattutto lo stato dei centri sanitari, dove i medicinali continuano a scarseggiare, a destare le principali preoccupazioni: l’UNICEF ha allestito un altro convoglio umanitario dall’Iran per la consegna all’ospedale di Bassora di 20 confezioni di sali per la reidratazione orale e 4 tonnellate di biscotti HPB. Ø Nei tre governatorati del nord (Dohuk, Suleimaniyah ed Erbil) le condizioni di sicurezza sono migliori che nel resto del paese: studi di valutazione dell’UNICEF hanno constatato che, delle 179 scuole occupate dagli sfollati, oltre il 90% ha subito solo danni minori.
A Dohuk l’UNICEF ha distribuito negli ultimi giorni 179 kit sanitari alle scuole della città
L’UNICEF chiede il sostegno di tutti per salvare i bambini iracheni. Per contribuire: c/c postale 745.000, c/c bancario n. 505010, Banca Etica, ABI 5018 CAB 12100, intestati a UNICEF-Italia, o con carte di credito telefonando al n. verde 800.745.000.
Per gli utenti Tim: con 1 Sms al numero 4466 si può donare 1 euro per i bambini dell’Iraq.
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