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L’UNICEF LANCIA L’ALLARME PER L’AGGRAVARSI DELLE CONDIZIONI DEI BAMBINI IRACHENI
L’UNICEF esorta i belligeranti a garantire corridoi umanitari sicuri per raggiungere i bambini sotto assedio
www.unicef.it
L’UNICEF ammonisce che, nonostante i progressi significativi ottenuti per l’accesso dei convogli umanitari provenienti dai paesi confinanti, i primi tentativi di raggiungere i bambini e le donne irachene sono stati considerevolmente ostacolati da ciò che viene definito “un residuo di caos e di paura”.
Lodando il coraggio del personale civile assunto per trasportare e distribuire gli aiuti umanitari all’interno di città e luoghi recentemente sconvolti dalla guerra, il Direttore Generale dell’UNICEF Carol Bellamy ha dichiarato che le forze che controllano il territorio sono tenute a garantire un accesso sicuro per il soccorso alla popolazione civile.
“Quando l’UNICEF parla di accesso sicuro, intende l’assicurazione che gli aiuti umanitari giungano ai bambini e alle donne che più ne hanno bisogno”, ha affermato il Direttore Generale dell’UNICEF: “Ciò significa che dobbiamo essere in grado di entrare fisicamente dentro una città, raggiungere coloro che necessitano urgentemente di soccorso e distribuire gli aiuti in modo che vadano effettivamente a quelli più colpiti e stremati dalla sete, dalla fame e dal pericolo. Sebbene riusciamo a raggiungere molte località, continuiamo ad imbatterci in un residuo di caos e di paura”.
Nei mesi precedenti lo scoppio della guerra in Iraq, l’UNICEF ha predisposto migliaia di tonnellate di generi salvavita sia all’interno del paese sia lungo i confini dei paesi vicini, per permettere una rapida distribuzione alla popolazione irachena degli aiuti di emergenza. Tali aiuti includono biscotti ad alto valore proteico per i bambini malnutriti, latte terapeutico, prodotti per la potabilizzazione dell’acqua e medicinali di base.
Negli ultimi giorni, con l’intensificarsi delle operazioni di trasporto di acqua potabile nel sud dell’Iraq, i conducenti dell’UNICEF hanno riferito di vasti saccheggi a danno delle strutture scolastiche e degli edifici pubblici, nelle aree in cui sono passate le forze armate della coalizione. “Anche i conflitti armati sono regolati da norme e da accordi umanitari”, ha affermato il Direttore Generale dell’UNICEF: “E’ responsabilità di coloro che hanno l’effettivo controllo del territorio di garantire che sia mantenuto l’ordine e che vi sia un accesso sicuro per la distribuzione degli indispensabili aiuti umanitari”.
Il Rappresentante UNICEF per l’Iraq, Carel De Rooy, ha sottolineato come le immagini che giungono dai media siano drammatiche, terribili e preoccupanti. “Prima che questa guerra avesse inizio”, ha daffermato De Rooy, “l’UNICEF disponeva in Iraq di una rete di servizi e di un sistema logistico che ci hanno permesso di realizzare campagne di vaccinazione salvavita, interventi di alimentazione terapeutica e di lavorare per migliorare lo stato dell’istruzione. Ciò che temiamo come conseguenza dei saccheggi, del caos e della forte instabilità è che quel sistema di infrastrutture attraverso cui abbiamo operato possa essere completamente devastato e venire dunque meno”.
De Rooy, inoltre, ha aggiunto che all’inizio di questa settimana l’appello dell’UNICEF ha ricevuto solo un quinto dei fondi necessari: “Questo, semplicemente e chiaramente, non è abbastanza. Siamo alle prese con un’emergenza: le nostre azioni, nelle prossime settimane, decideranno il futuro benessere fisico e mentale di una generazione di bambini iracheni ”.
L’UNICEF chiede il sostegno di tutti per salvare la vita dei bambini iracheni. Per contribuire: c/c postale 745.000, c/c bancario n. 505010, Banca Etica, ABI 5018 CAB 12100, intestati a UNICEF-Italia, causale "per i bambini iracheni”, o con carte di credito, telefonando al numero verde 800.745.000.
Per gli utenti Tim: con 1 Sms al numero 4466 si può donare 1 euro per i bambini dell’Iraq.
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