Anno 2 Numero 52 Mercoledì 02.04.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

DUE CAMION DI AIUTI UMANITARI DELL’UNICEF ENTRANO IN IRAQ DALLA TURCHIA; ALTRI AIUTI PER IL SUD DELL’IRAQ DAL KUWAIT


Dopo oltre due settimane l’UNICEF riesce a far entrare un carico di aiuti umanitari nel Iraq del Nord. Breve visita in Italia del Rappresentate UNICEF per l’Iraq Carel De Rooy.

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Roma, 2 aprile 2003 – Due camion dell’UNICEF carichi di aiuti umanitari per un valore di 80.000 dollari hanno varcato il confine turco ieri, 1 aprile, presso la città di Silopi, con destinazione Dohuk, Erbil e Sulemainyiah, nel nord dell’Iraq. Il convoglio umanitario dell’UNICEF rappresenta il primo carico di aiuti che entra nell’Iraq settentrionale da due settimane: i camion trasportano 16 tonnellate di prodotti medicinali per il trattamento dell’anemia (particolarmente diffusa nel nord Iraq), 6 tonnellate di cloro per la potabilizzazione dell’acqua e materiali scolastici per l’istruzione in condizioni d’emergenza. 
Il carico di aiuti segue l’altro convoglio umanitario UNICEF che il 31 marzo ha trasportato dal Kuwait oltre 100.000 litri d’acqua a Um Qasr, nell’Iraq meridionale: le scorte d’acqua sono state distribuite agli ospedali pediatrici e ai centri sanitari locali, assicurandosi che andassero a beneficio dei bambini più bisognosi. Altri aiuti sono stati inviati con autocisterne e camion noleggiati dall’UNICEF nella zona di Bassora, dove la temperatura ha ormai raggiunto i 37 gradi e, rimanendo l’accesso all’acqua potabile estremamente precario, l’UNICEF teme un aumento dei casi di disidratazione e malattie gastro-intestinali tra i bambini più piccoli. Le preoccupazioni maggiori riguardano proprio il centro di Bassora, dove le malattie gastro-intestinali stanno assumendo carattere epidemico e mettono in pericolo la vita di oltre 100.000 bambini. 
Finora l’UNICEF ha distribuito circa 14 milioni dollari in aiuti umanitari, diretti a 4 gruppi particolarmente a rischio data la crisi attuale: i bambini sotto i 5 anni, le donne in gravidanza, i bambini che vivono in istituto e le popolazioni sfollate a causa della guerra. 
La malnutrizione rimane, con l’emergenza idrica, tra le principali preoccupazioni dell’UNICEF: l’80% della popolazione ha finora ricevuto razioni dal governo, il 60% dipende interamente da esse per il suo sostentamento. “Garantire supporto nutrizionale ai bambini malnutriti è un aspetto fondamentale”, ha affermato Carel De Rooy, Rappresentante UNICEF per l’Iraq (che questa sera arriva in Italia nel corso di una rapida visita nelle principali capitali europee), dal momento che le famiglie dispongono di razioni per sole 5 settimane e molte hanno venduto parte delle scorte per acquistare altri beni di prima necessità. Una settimana prima dello scoppio della guerra l’UNICEF ha fornito provviste di biscotti HPB ad alto valore nutritivo, sufficienti per circa un mese, e distribuito scorte di latte terapeutico e medicinali a 68 centri pediatrici che si occupano dei bambini gravemente malnutriti. “L’UNICEF ha predisposto scorte di prodotti nutrizionali per 3 mesi”, ha affermato il Rappresentante UNICEF, ma se le linee dei rifornimento non saranno riaperte l’emergenza sarà gravissima: “La nostra principale preoccupazione è salvare milioni di bambini iracheni, continuando a lavorare per garantire loro il sostegno dell’UNICEF”, ha detto De Rooy, ricordando l’appello urgente per 166 milioni di dollari lanciato dall’UNICEF.

L’UNICEF chiede il sostegno di tutti per salvare la vita dei bambini iracheni. Per contribuire: c/c postale 745.000, c/c bancario 894.000/01, Intesa BCI ag.11 Roma, ABI 03069 CAB 05063, intestati a UNICEF-Italia, causale "per i bambini iracheni”, o con carte di credito, telefonando al numero verde 800.745.000. Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa UNICEF Italia, 06.47809287/33, 335/333077. E-mail: press@unicef.it  sito-web: www.unicef.it

 

 

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