Anno 2 Numero 49 Mercoledì 12.03.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
 



SOPRAVVIVERANNO ALLA GUERRA? IN IRAQ L’UNICEF CORRE CONTRO IL TEMPO PER SALVARE 400.000 BAMBINI MALNUTRITI

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In distribuzione centinaia di tonnellate di alimenti ad alto valore nutritivo per l’infanzia

Con la minaccia di una guerra che incombe sull’Iraq, l’UNICEF sta distribuendo in tutto il paese speciali alimenti terapeutici per oltre 400.000 bambini malnutriti, per accrescere le loro chance di sopravvivenza nel caso in cui scoppiasse la guerra.
Negli ultimi giorni l’UNICEF, in stretta collaborazione con il Ministero della Sanità, ha distribuito in Iraq oltre 1.000 tonnellate di alimenti ad alto valore proteico (i biscotti BP-5). L’invio di tali alimenti, che il Ministero della Sanità sta distribuendo ai diversi centri sanitari del paese, rientra nella campagna UNICEF per fornire ai bambini iracheni vaccini e sostanze nutrienti salva vita, prima dello scoppio di un possibile conflitto.
“Speriamo ancora in una soluzione pacifica della crisi”, ha affermato il Direttore Generale dell’UNICEF Carol Bellamy, “ma che i bambini iracheni siano estremamente vulnerabili è un dato di fatto. La loro salute, il loro stato nutrizionale, le loro possibilità d’accesso all’acqua potabile – condizioni che sono già notevolmente precarie – saranno messe ulteriormente a repentaglio in un contesto di guerra. Intervenendo ora, speriamo di salvare numerose vite nelle settimane e nei mesi futuri”.
L’UNICEF ha inoltre distribuito 155 tonnellate di latte terapeutico per l’alimentazione dei bambini affetti da malnutrizione acuta, una delle cause principali di morte tra i bambini sotto i 5 anni. Oltre 10.000 bambini in stato di malnutrizione acuta stanno già ricevendo il latte terapeutico, le cui scorte per tutti i bambini malnutriti sono in distribuzione ai 63 centri di recupero nutrizionale.
La consegna di alimenti terapeutici effettuata dall’UNICEF in queste settimane rappresenta il primo invio di biscotti proteici e di latte terapeutico giunto in Iraq da oltre due anni: le scorte saranno sufficienti per circa un mese. L’UNICEF ha inoltre predisposto provviste di alimenti terapeutici nei suoi magazzini presenti lungo i confini dei paesi vicini, in modo da assicurare una risposta rapida ed efficace nel caso si verificasse un aumento improvviso dei casi di malnutrizione.
In Iraq un bambino che ogni otto muore prima di raggiungere il quinto anno d’età. La malnutrizione, nonostante i progressi degli ultimi anni, colpisce un bambino si quattro, in totale quasi 1 milione di bambini sotto i 5 anni.
In Iraq su una popolazione di 24,5 milioni di persone la metà sono bambini.

La lezione del 1991
L’UNICEF ha constatato che la malnutrizione aumentò drammaticamente in seguito alla Guerra del Golfo del 1991, in parte a causa della distruzione delle infrastrutture civili di base, in parte per lo scarso utilizzo delle risorse disponibili e, infine, a causa delle sanzioni internazionali, che hanno ridotto drasticamente il potere d’acquisto di molte famiglie irachene e, di conseguenza, il loro consumo proteico. Ciò spiega come il 60% delle donne irachene soffra di gravi carenze di ferro, un fattore che contribuisce alla nascita sotto peso dei loro figli.

“Oggi quasi un quarto dei bambini iracheni nasce sottopeso, e un’analoga quota simile di bambini sotto i 5 anni sono malnutriti”, ha dichiarato Carel De Rooy, il Rappresentante UNICEF in Iraq. “La situazione è di per sé già abbastanza seria, ma la guerra porterà sfollamento delle popolazioni, interruzione dei rifornimenti alimentari e di acqua potabile, nonché lo scoppio di numerose malattie. Tali eventi, e i loro effetti congiunti, daranno un duro colpo a una popolazione infantile che già oggi lotta per la sopravvivenza”.
Fin dal 1991 l’UNICEF ha sostenuto il Ministero della Sanità iracheno nella creazione di centri di recupero nutrizionale all’interno degli ospedali pediatrici. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia provvede alla formazione del personale medico-infermieristico, alle provviste di alimenti terapeutici specifici, alla predisposizione di apparecchiature e materiali. L’impegno dell’UNICEF si è esteso con lo sviluppo di 2.800 Unità sanitarie locali per l’assistenza all’infanzia, le quali hanno il compito di monitorare lo stato nutrizionale dei bambini e rilevare prontamente i segni di malnutrizione infantile, inserendo i bambini in speciali programmi terapeutici. Istituite principalmente all’interno delle strutture scolastiche, tali Unità hanno monitorato circa il 70% dei bambini sotto i 5 anni.
L’UNICEF sottolinea che i bambini malnutriti normalmente non muoiono a causa solo della fame: “In queste condizioni, quando i bambini sono particolarmente deboli e debilitati, sarà la diarrea, causata dal consumo di acqua contaminata, a ucciderli”, ha ammonito De Rooy. “Decine di migliaia di bambini sono estremamente vulnerabili a ogni ulteriore deterioramento del loro stato nutrizionale e di salute”.
“Per dirla semplicemente, la guerra colpisce soprattutto i bambini”, ha affermato Carol Bellamy, Direttore Generale dell’UNICEF. “I bambini sono i soggetti più vulnerabili, tanto fisicamente quanto dal punto di vista psicologico ed emozionale. Qualsiasi cosa si pensi della guerra, si deve riconoscere questo dato di fatto. Vale per questa regione quanto per l’Afghanistan, il Sudan, la Colombia e in decine di altri paesi in guerra. La vera questione è cosa fare per proteggere i bambini in tempi di guerra”.

Informazioni di base
I biscotti ad alto valore proteico (BP-5) contengono proteine, calorie e micronutrienti e si sono rivelati estremamente efficaci nel salvare migliaia di vite, in situazioni d’emergenza, in tutto il mondo. Non necessitano di acqua o preparazione, e quindi possono essere trasportati facilmente e consumati senza particolari precauzioni igieniche in qualsiasi luogo. In passato questi biscotti sono già stati usati con successo in Iraq.
Il latte terapeutico è utilizzato per il trattamento e il recupero dei bambini affetti da malnutrizione acuta, che frequentemente soffrono anche di malattie correlate come diarrea cronica, di solito causata dal consumo di acqua contaminata.
L’UNICEF ha fornito assistenza ai bambini iracheni sin dal 1953 ed è presente in Iraq dal 1983, quando aprì un ufficio operativo a Baghdad. L’UNICEF si adopera affinché i bambini iracheni siano vaccinati, adeguatamente nutriti, perché abbiano accesso all’acqua potabile e a servizi igienici accettabili, così come per garantire il loro diritto all’istruzione.
Come ulteriore contribuito per rafforzare le condizioni nutrizionali e di salute dei bambini prima di un possibile conflitto, l’UNICEF ha inviato nella regione migliaia di tonnellate di aiuti sanitari, pompe per l’acqua, materiali per la disinfezione e altri generi di prima necessità e sono in corso preparativi per un rapido intervento d’emergenza in caso di necessità.

L’UNICEF Italia ha già inviato un primo contributo straordinario di 500.000 euro per i programmi UNICEF in Iraq. Per contribuire: c/c postale 745.000, c/c bancario 894.000/01, Intesa BCI ag.11 Roma, ABI 03069 CAB 05063, intestati a UNICEF-Italia, causale "per i bambini iracheni”, o con carte di credito, telefonando al numero verde 800.745.000.

 

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