Anno 2 Numero 50 Mercoledì 19.03.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

 

 

 

IRAQ - La situazione umanitaria

www.unhcr.it

N. 1, 24 marzo 2003

In breve:

- Ancora tranquilla la situazione alle frontiere mentre proseguono i preparativi per il possibile arrivo di rifugiati

- Siria: campi in preparazione, arrivano i primi rifugiati

- Turchia: team dell'UNHCR monitorano le frontiere, arrivano gli aiuti

- Giordania: frontiera tranquilla, prosegue la preparazione dei campi

- Iran: arriva altro personale, l'UNHCR fornisce finanziamenti per i campi

- Lubbers esorta i paesi confinati con l'Iraq a tenere aperte le frontiere

- Finanziamenti

Ancora tranquilla la situazione alle frontiere, proseguono i preparativi

Durante il fine settimana, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha proseguito nel proprio impegno di allestire campi, trasportare aiuti umanitari e monitorare aree di frontiera dove potrebbero verificarsi flussi di rifugiati, in tutta la regione interessata dalla crisi in Iraq. In nessuno dei paesi confinanti con l'Iraq sono stati finora registrati flussi di rifugiati su larga scala e la situazione nelle aree di frontiera sarebbe tranquilla. Nella regione l'UNHCR dispone di circa 200 operatori, mentre in tutto il mondo team di esperti in emergenze sono pronti a intervenire non appena le circostanze lo richiederanno.

Siria: campi in preparazione, arrivano i primi rifugiati

Quattordici rifugiati iracheni sono arrivati ieri in Siria, attraverso la frontiera di Al Yarubiyah, a nord-ovest della città irachena di Mosul. Si tratta dei primi rifugiati arrivati dall'Iraq dall'inizio dei combattimenti la scorsa settimana. I rifugiati sono stati trasferiti al campo di El Hol.

Lo scorso sabato, il rappresentante dell'UNHCR in Siria ha raggiunto un accordo con il governatore della provincia di Hasakh per l'allestimento di un campo al posto di frontiera di Al Yarubiyah e di una seconda struttura ad Al Tanf. I lavori in questi siti cominceranno questa settimana. A causa della recente attività militare nelle aree di Mosul e Kirkuk, l'apertura di un campo a Al Yarubiyah è di particolare importanza per assistere i rifugiati che fuggono dal nord dell'Iraq.

Un team dell'UNHCR - accompagnato da funzionari del governo - ha visitato ieri il posto di frontiera di Al Yarubiyah. è stato deciso di allestire un centro di accoglienza a circa 4 chilometri dalla frontiera, in una grande struttura attualmente in disuso. L'unhcr e le altre agenzie delle Nazioni Unite hanno cominciato ad organizzare le risorse per costruire le infrastrutture necessarie nel centro.

Al Yarubiyah si trova a circa 100 chilometri dal campo dell'UNHCR di El Hol, esistente già da tempo. Il campo di El Hol è stato allestito nel 1991 e ospita ancora tre famiglie di iracheni arrivate 12 anni fa e che non hanno più fatto ritorno nel proprio paese. Nelle ultime settimane il campo è stato ampliato, sono stati realizzati nuovi impianti idrici e igienico-sanitari e sono state erette 340 tende. Inoltre sono stati stoccati aiuti tra i quali tende, teloni di plastica, coperte, materassi, kit di articoli per cucinare, stufe/fornelli e lanterne per 5mila persone. Altri aiuti si trovano nei depositi regionali in Giordania e Turchia, mentre il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM/WFP) è pronto a fornire aiuti alimentari.

Al momento l'UNHCR dispone di due team mobili che monitorano la frontiera siriana con l'Iraq. Da sabato, oltre allo staff presente ad Al Yarubiyah, un secondo team monitora la frontiera di Al Tanf. Negli ultimi giorni alcuni cittadini di paesi terzi (Third Country Nationals, TCNs) come Marocco, Tunisia e Yemen hanno attraversato la frontiera di Abu Kamal. La situazione generale ai posti di frontiera è comunque tranquilla.

Turchia: team dell'UNHCR monitorano le frontiere, arrivano gli aiuti

In Turchia l'UNHCR dispone al momento di tre team mobili attivi nella zona sud-orientale del paese. Due di questi coprono il settore occidentale della frontiera, nei pressi di Silopi, dove la situazione è tranquilla. La squadra che opera nel settore orientale della frontiera turca con l'Iraq ha in programma di visitare oggi Cukurca, il secondo posto di frontiera dall'Iraq per importanza, che nell'esodo di 12 anni fa ha registrato il passaggio di un gran numero di rifugiati. Lo scorso sabato, il team dell'UNHCR che monitora il settore occidentale del confine turco-iracheno ha visitato 5 villaggi di frontiera, ha incontrato le autorità locali e ha visitato il posto di frontiera di Uludere, che nel 1991 ha registrato il passaggio del maggior numero di rifugiati. Nonostante le notizie di spostamenti di popolazione nel nord dell'Iraq, finora gli iracheni non si sono diretti verso la frontiera, ma sembrano voler restare vicino alle proprie comunità.

Nella giornata di oggi un convoglio dell'UNHCR composto da 8 camion provenienti dal deposito regionale di Iskenderun, in Turchia, con 8mila materassi, dovrebbe arrivare al deposito della Mezzaluna Rossa Turca di Silopi. Quello di Iskenderun è uno dei tre principali depositi regionali, gli altri si trovano ad Aqaba in Giordania e ad Ahwaz in Iran.

Al momento nel deposito di Iskenderun, in Turchia, l'UNHCR dispone di oltre 60mila coperte, 9mila tende, 18mila set da cucina, 44mila taniche per l'acqua, 58mila materassi, 15mila stufe/fornelli, 10.300 rotoli di plastica, 17mila lanterne e 11 magazzini pre-fabbricati da campo. Se sarà necessario, questi aiuti potranno essere trasportati in Siria.

Giordania: frontiera tranquilla, prosegue la preparazione dei campi

La situazione al posto di frontiera giordano di Al Karama rimane tranquilla. Il personale dell'UNHCR monitora continuamente la frontiera nel tentativo di verificare le notizie di nuovi spostamenti di popolazione. Non sono stati registrati arrivi di rifugiati. Al momento l'UNHCR dispone di 8 operatori al campo di Ruwaished e al posto di frontiera di Al Karama.

Nella tarda serata di sabato, 25 somali studenti nelle università di Mosul e Baghdad sono stati ammessi in Giordania e attualmente sono alloggiati nel campo dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM/IOM) per i cittadini di paesi terzi (TCNs). Inoltre, 24 persone (due famiglie e due uomini) sono in attesa di una soluzione per la loro situazione al centro di transito alla frontiera. La Mezzaluna Rossa Giordana ha allestito per loro 10 tende alla frontiera e l'UNHCR ne ha trasportate altre 10, oltre a cibo, coperte e stufe/fornelli. I funzionari legali dell'UNHCR sono impegnati - insieme alle autorità giordane - per trovare una soluzione giuridica alla loro condizione.

Il campo di Ruwaished, gestito dall'Organizzazione umanitaria Hascemita Giordana e dall'UNHCR - circa 60 chilometri a ovest della frontiera con l'Iraq - può adesso ospitare fino a 2mila rifugiati. Finora sono state allestite 200 tende e installate 80 latrine. Il sistema idraulico del campo - installato da OXFAM, agenzia partner dell'UNHCR - dovrebbe essere pronto oggi. La cisterna principale è stata installata e i lavori - compresi gli sterramenti per installare le latrine - procedono a un buon ritmo. L'organizzazione tedesca German Agro Stock ha fornito 5 tonnellate di biscotti ad alto contenuto nutrizionale e mille razioni alimentari, che sono state già stoccate, e il PAM è pronto a fornire altre razioni alimentari.

Iran: arriva altro personale, l'UNHCR fornisce finanziamenti per i campi

Due funzionari dell'UNHCR con sede a Tehran hanno lasciato l'ufficio della capitale per andare a rafforzare l'ufficio di Orumiyeh, nel nord-ovest dell'Iran. In totale, l'UNHCR ha inviato 9 funzionari aggiuntivi nei 3 uffici dell'Iran occidentale per monitorare le frontiere ed assistere la costruzione di 4 dei 10 campi per rifugiati pianificati dal governo iraniano.

Giovedì scorso, l'UNHCR ha versato 1 milione di dollari all'agenzia iraniana per i rifugiati - BAFIA - per l'allestimento di 4 campi lungo la frontiera iraniana. Tale contributo coprirà i costi dei lavori preparatori per l'allestimento dei campi, tra cui lo sminamento del territorio, la costruzione di strade di accesso, la realizzazione di sistemi fognari e idraulici. Ciascuno dei 4 campi lungo la frontiera sud-occidentale iraniana avrà una capienza di 15mila rifugiati, ulteriormente ampliabile in caso di necessità. Le operazioni di sminamento e di livellamento del terreno sono state completate anche negli altri 6 campi situati lungo il confine iraniano.

L'UNHCR ha pre-posizionato beni di prima necessità come tende, coperte, lampade e materassi, nei propri depositi nelle città di Ahwaz e Kermansha, nell'Iran occidentale.

Durante la visita dell'Alto Commissario per i Rifugiati Ruud Lubbers all'inizio del mese di marzo, il governo iraniano ha dichiarato di voler adempiere ai propri obblighi umanitari, nonostante la sua politica preveda la chiusura delle frontiere. Il governo ha aggiunto che per assistere gli eventuali rifugiati l'Iran necessita di aiuti internazionali.

Lungo la frontiera tra Iran e Iraq, la situazione è tranquilla e finora non sono stati registrati movimenti di rifugiati iracheni verso l'Iran.

Lubbers esorta i paesi confinati con l'Iraq a tenere aperte le frontiere

Giovedì scorso l'Alto Commissario Lubbers ha esortato tutti i governi dei paesi confinanti con l'Iraq a tenere aperte le proprie frontiere per quanti avranno bisogno di protezione temporanea e assistenza. Ha inoltre richiesto l'accesso incondizionato a tutte le zone di frontiera da parte del personale UNHCR, affinché possa monitorare gli arrivi dall'Iraq, assicurare il rispetto dei diritti dei rifugiati e assistere i paesi ospitanti a fronteggiare la crisi.

Lubbers ha dichiarato che "nonostante gli sforzi delle Nazioni Unite per una soluzione pacifica della crisi, ci troviamo ad affrontare una triste realtà di guerra e ulteriori sofferenze per il popolo iracheno". "Dobbiamo fare tutto il possibile per alleviare le sofferenze del popolo iracheno e questo comporta anche il mantenimento delle frontiere aperte in modo che tutti coloro che temono per la propria vita possano trovare rifugio nei paesi limitrofi", ha aggiunto.

Finanziamenti

Fino ad oggi, l'UNHCR ha ricevuto 25 milioni di dollari dei 60 richiesti per approntare la fase iniziale del piano di emergenza, che prevede l'assistenza a 600mila rifugiati per un mese.

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