Anno 2 Numero 64 Mercoledì 25.06.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

UNHCR, avviato il programma
per rendere sostenibili i rimpatri in Iraq


www.unhcr.it

ERBIL, Iraq - L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)
ha oggi distribuito aiuti umanitari in due villaggi curdi nel nord dell'Iraq, nell'ambito
di un programma mirato a rendere sostenibile il rimpatrio delle comunità costrette
dal precedente regime ad abbandonare le proprie case.
A 64 famiglie curde - 479 persone - che hanno ripreso possesso delle loro
proprietà nei villaggi di Bengawa e Talamater, nel distretto di Makhmour a sud
della provincia di Erbil, sono state consegnate tende, set di utensili per cucinare,
teli di plastica, stufe-fornelli, taniche per l'acqua, lanterne e coperte. Gli abitanti
dei villaggi erano stati costretti ad abbandonare le proprie case a metà degli anni
'80, come conseguenza della politica di "arabizzazione" messa in atto dal regime
di Saddam Hussein e per anni hanno vissuto in centri collettivi in condizioni
disastrose.
Con la fine della recente guerra in Iraq, hanno cominciato a far ritorno
spontaneamente nei propri villaggi d'origine, dove le infrastrutture di base sono
state distrutte e le case di fango si sono dissolte sotto l'azione degli agenti
atmosferici. Alcune di loro sono rifugiati di ritorno dall'Iran.
Il rientro a Bengawa e Talamater giunge dopo che l'Amministrazione provvisoria
della coalizione e funzionari locali si sono impegnati a risolvere le questioni
relative alle proprietà nei due villaggi e hanno raggiunto un accordo con i coloni
arabi, in base al quale i raccolti di grano e orzo verranno suddivisi a metà tra i
due gruppi.
Tuttavia in molte altre aree dell'Iraq settentrionale le dispute e i contenziosi
relativi a questioni di proprietà sono ancora irrisolti e si teme che i proprietari
originari possano reimpossessarsi delle proprie case, provocando nuove tensioni.
Sono in atto azioni finalizzate a risolvere questi problemi e assistere gli sfollati
nelle aree in cui si trovano attualmente.
"Sappiamo che chi è stato sradicato dalla propria abitazione ha già sofferto
abbastanza, ma gli chiediamo di avere ancora un po' di pazienza" ha affermato
Pierre-François Pirlot, il Coordinatore regionale dell'UNHCR per l'Iraq del nord.
"Molte aree nelle quali fanno ritorno rifugiati e sfollati mancano delle infrastrutture
essenziali per rendere il rientro durevole" ha dichiarato, aggiungendo che la
presenza di mine e di ordigni inesplosi rappresenta un grave problema.
Dalla fine della guerra, l'UNHCR ha accresciuto la sua presenza in Iraq per
prepararsi all'eventuale rientro di oltre 500mila rifugiati iracheni e sfollati
all'interno del paese. Questa cifra include anche 200mila rifugiati iracheni in
Iran. 


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