Anno 2 Numero 65 Mercoledì 02.07.03 ore 23.45 |
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Direttore Responsabile Guido Donati |
ALTO COMMISSARIATO DELLE NAZIONI UNITE PER I RIFUGIATI Liberia, UNHCR inizia domani l'evacuazione via mare
3 luglio 2003 - Una nave dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)
arriverà domani in Liberia, paese sconvolto dalla guerra, per avviare l'evacuazione
d'emergenza di migliaia di rifugiati sierraleonesi fuggiti dalla città di Monrovia sotto
assedio. La nave Overbeck ha lasciato Freetown, in Sierra Leone, alle 8:40 di ieri per
un viaggio di 30 ore verso Monrovia lungo la costa dell'Africa occidentale.
L'equipaggio della Overbeck ha riferito di preoccupanti condizioni meteorologiche
durante il viaggio da Conakry - dove la nave ha base - a Freetown.
Migliaia di rifugiati sierraleonesi fuggiti da Monrovia durante un recente attacco alla
città stanno cercando di lasciare il paese con urgenza. L'UNHCR ha cominciato ad
organizzare il soccorso via mare dopo la dichiarazione di cessate il fuoco dello
scorso 27 giugno tra i ribelli del LURD (Liberians United for Reconciliation and
Democracy) e il governo.
Complessivamente, i rifugiati sierraleonesi in Liberia sono 15mila, la maggior parte
dei quali prima della recente offensiva dei ribelli viveva in campi profughi nei dintorni
di Monrovia. Il Rappresentare dell'UNHCR in Liberia, Moses Okelko, ha dichiarato
che finora 5mila persone hanno espresso il desiderio di essere evacuate.
Questa mattina lo staff dell'UNHCR a Monrovia ha stilato una lista di circa 600
passeggeri, molti dei quali durante i recenti combattimenti erano fuggiti nel quartier
generale dell'UNHCR nella capitale dove hanno vissuto in difficili condizioni. Se il
cessate il fuoco reggerà, la nave Overbeck - 143 piedi di lunghezza, pari a 43,5 metri
- potrà trasportare almeno 300 passeggeri per ogni viaggio e potrà compiere un
viaggio ogni 3 giorni. Il personale dell'UNHCR è attualmente impegnato
nell'identificazione dei rifugiati più vulnerabili che saranno evacuati domani, nel primo
viaggio.
Oltre a coloro che si trovano nella sede dell'Alto Commissariato, altre migliaia di
rifugiati sierraleonesi, che hanno cercato rifugio presso ambasciate e altre
organizzazioni internazionali a Monrovia, hanno chiesto l'assistenza dell'UNHCR per
tornare in patria. Anche altri rifugiati che si trovano nel campo di Samukai, a circa 13
chilometri da Monrovia, hanno reso noto al personale dell'UNHCR che vorrebbero
rientrare in Sierra Leone.
Le fragili condizioni di sicurezza a Monrovia e la mancanza di infrastrutture rendono
le operazioni di soccorso tra le più complesse realizzate dall'UNHCR di recente. Tra
continui saccheggi e anarchia, gli oltre 30 operatori locali dell'UNHCR rimasti a
Monrovia, sono strenuamente impegnati a far fronte all'emergenza umanitaria.
L'UNHCR è stato derubato di 8 veicoli leggeri e di pezzi di altri 9 camion, resi in
questo modo inutilizzabili. Poiché le banche sono chiuse, il personale UNHCR non
dispone di denaro per noleggiare mezzi per trasportare rifugiati al porto. Il carburante
scarseggia. Funzionari dell'Agenzia ONU per i Rifugiati hanno riferito oggi che altre
organizzazioni si sono offerte di trasferire i rifugiati al porto e di riparare i veicoli
dell'UNHCR rimasti.
Nel frattempo molti arrivi spontanei dalla Liberia si registrano in altri paesi dell'Africa
occidentale. In Ghana, il personale dell'UNHCR riferisce che diverse imbarcazioni -
da piccoli pescherecci a barche più grandi - hanno cominciato ad arrivare dal mese
di giugno e ora giungono con sempre maggiore frequenza.
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