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Anno 2 Numero 49 Mercoledì 12.03.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI: Gli interventi politico sanitari possibili

 

di Lorella Salce 

La FGM è un problema con cui i medici occidentali non hanno famigliarità. Oltre ad una mancanza di conoscenze cliniche delle procedure della FGM e delle sue complicanze, mancano anche le conoscenze sulle credenze e le tradizioni socioculturali che la sottendono. Ad esempio, in molte comunità dove la FGM è una pratica tradizionale, le donne sono riluttanti a discutere di questioni sessuali con il personale sanitario e la timidezza impedisce loro di parlare di rapporti sessuali dolorosi o dell'incapacità di consumare il matrimonio. Nel Sudan settentrionale, le donne vengono sottoposte ad una procedura di deinfibulazione immediatamente dopo il matrimonio. Questa procedura viene eseguita da una levatrice locale o da una persona che assiste la partoriente e affinché sia più facile consumare il matrimonio. Molte donne somale che vivono nel Regno Unito hanno difficoltà ad ottenere questo tipo di intervento. Gli aspetti psicologici, psicosessuali e culturali della FGM dovrebbero essere inclusi nella formazione degli operatori sanitari che lavorano nelle comunità che praticano la FGM. È necessario che le autorità europee creino un ambiente che non favorisca l'emarginazione dei profughi e degli immigrati. Questo significa che essi devono valutare la politica e gli statuti sociali attuali sugli immigrati in questo contesto. Ad esempio, le leggi sull'immigrazione e l'asilo dovrebbero essere valutate in base a come esse colpiscono l'identità della persona e a quali sono i potenziali legami con gli immigrati a favore della FGM. Le donne dovrebbero essere in grado di chiedere asilo politico per proprio conto e non solo come persone dipendenti dagli uomini. È necessario rendere le bambine consapevoli della possibilità di cercare aiuto e rifugio ad esempio attraverso linee telefoniche speciali, servizi sociali e strutture di ricovero per le donne maltrattate che sono fondamentali per le necessità di questa popolazione. È responsabilità delle autorità di incontrarsi con le comunità; queste consultazioni possono identificare questioni importanti, che possono essere utilizzate come base per sviluppare una infrastruttura che affronti gli aspetti medici, economici, sociali e legislativi della FGM. Coloro che si occupano degli immigrati e dei profughi devono ricevere informazioni sistematiche sui gruppi che ancora praticano la FGM e sui gruppi che forniscono servizi che si occupano della FGM. Il patrocinio attraverso le autorità dovrebbe sottolineare che è necessario un approccio olistico verso gli immigrati e che anche le donne immigrate hanno dei diritti. Dovrebbero essere stanziati fondi per affrontare più di un aspetto della vita delle donne immigrate. L’obiettivo deve essere non solo quello di fermare la FGM, ma anche di dare alle donne africane maggiori diritti. La FGM è più di un problema sanitario; essa è anche un mezzo per controllare la sessualità femminile. La FGM è una forma di violenza basata sul sesso, benché sia riconosciuto che essa non rappresenta uno sforzo intenzionale e deliberato per infliggere lesioni. Quindi non basta semplicemente l'eradicazione della FGM come tale. Bisogna invece etichettarla come un comportamento sociale, che si serve del sesso come base. Questo significa che il messaggio non è solo "non praticate la FGM"; ma piuttosto facilitare un cambiamento sociale. I medici, gli antropologi, gli assistenti sociali, e tutti gli operatori sanitari dovrebbero essere in grado di andare in questi villaggi e distretti ed informare coloro che praticano la FGM sui pericoli che comporta. Affinché gli sforzi per eliminare questa pratica abbiano successo è necessario agire con grande attenzione e delicatezza, per il fatto che le credenze culturali hanno un sostegno molto forte.

 

 


 

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