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Anno 1 Numero 29 Mercoledì 23.10.02 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

Grave crisi finanziaria minaccia operazioni UNHCR

 

www.unhcr.it 

A causa degli insufficienti finanziamenti ricevuti in quest'ultimo trimestre dell'anno, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha oggi reso noto che potrebbe essere costretto a sospendere diverse operazioni in favore dei rifugiati.
Quest'anno la richiesta di fondi da parte dell'UNHCR è aumentata soprattutto a seguito dell'emergenza in Afghanistan. Mentre tale programma è stato finanziato appieno, altre operazioni - in particolare in Africa - soffrono una grave scarsità di fondi.
Per soddisfare completamente la richiesta di quest'anno, l'UNHCR ha bisogno ancora di altri 80 milioni di dollari necessari per mantenere almeno gli standard minimi di assistenza ai rifugiati, dopo aver già ridotto due volte il proprio budget annuale.
All'inizio dell'anno, l'Agenzia aveva richiesto 802 milioni di dollari, cifra approvata nell'ottobre del 2001 dagli stati che costituiscono il Comitato Esecutivo (ExCom). Quando, a metà anno, è apparso chiaro che i finanziamenti non avrebbero soddisfatto tale richiesta, in luglio l'UNHCR ha ridotto il proprio bilancio a 726 milioni di dollari e successivamente, la scorsa settimana, a 710. I 92 milioni di dollari tagliati quest'anno riguardano sia la sede internazionale di Ginevra, che le operazioni sul terreno in tutto il mondo.
"È stato molto doloroso effettuare questi tagli, poiché vanno a scapito dei rifugiati e della nostra attività in loro favore in tutto il mondo" ha dichiarato l'Alto Commissario Ruud Lubbers. "Mentre le necessità dei milioni di rifugiati del mondo crescono, l'UNHCR è impegnato con forza a garantire loro almeno un minimo standard di protezione e assistenza. Esorto i Governi dei paesi donatori ad aiutarci con urgenza a fornire ai rifugiati quello di cui hanno bisogno fino alla fine dell'anno".
In una lettera inviata la scorsa settimana ai Governi dei principali paesi donatori, l'UNHCR ha preannunciato che se per la fine del mese di ottobre non giungeranno nuove donazioni, non sarà in grado di fornire agli operatori sul terreno i finanziamenti necessari per svolgere la propria attività nei mesi di novembre e dicembre, con una conseguente ulteriore riduzione delle operazioni. La pianificazione delle operazioni umanitarie sul terreno richiede tempi determinati. Tale condizione di incertezza ha provocato frustrazione in molti operatori, oltre a lasciare l'UNHCR con uno scarsissimo o nessun margine per affrontare un'eventuale nuova emergenza.
I tagli effettuati o quelli ancora da compiere renderanno ancora più difficile la situazione dei rifugiati in tutto il mondo. Sono state ridotte le attività di fornitura d'acqua, di assistenza sanitaria, di istruzione e di progetti agricoli per i rifugiati eritrei, così come le misure di sicurezza nei campi della Tanzania e la fornitura di abiti invernali per i bambini del Caucaso settentrionale, mentre è stato cancellato il previsto programma di reinsediamento dei rifugiati in Thailandia e Nuova Guinea che si trovano in aree di frontiera particolarmente pericolose.
I 5mila operatori dell'UNHCR si occupano di quasi 20 milioni di rifugiati e altre categorie di persone bisognose in 114 paesi del mondo. Oltre l'80% di essi lavora sul terreno, e di questi circa il 60% vive in luoghi difficili e rischiosi, nei quali non è permesso portare le famiglie.
Oltre al programma annuale, l'UNHCR quest'anno ha dovuto mettere in conto altri 217 milioni di dollari di emergenza, la maggior parte dei quali necessari per assistere oltre 1,7 milioni di afghani a tornare nel proprio paese e a ricostruirsi una vita. L'Agenzia ribadisce con insistenza che ogni contributo per i programmi di emergenza dovrebbe essere aggiuntivo ai finanziamenti per i programmi ordinari, ma questo non sempre è avvenuto, mettendo a rischio lo svolgimento di diverse operazioni in Africa e in altre regioni.
"In questo momento le necessità più urgenti sono in Africa" ha affermato Lubbers, ricordando che anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha recentemente contattato i paesi donatori per conto dell'UNHCR chiedendo specificamente sostegno per la drammatica situazione in Africa. "Diverse crisi di rifugiati nel continente sono in atto da anni e sono ormai quasi dimenticate dalla comunità internazionale, mentre ne sorgono di nuove, come in Africa occidentale, nella regione dei Grandi Laghi, in Africa orientale e nel Corno. Molti dei nostri programmi in Africa erano già a rischio a seguito di precedenti riduzioni del bilancio".

 


 

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