Anno 2 Numero 62 Mercoledì 11.06.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

Liberia, abbandonato l’ultimo ospedale pubblico di Monrovia

www.medicisenzafrontiere.it 

Monrovia/Brussels, 11 giugno 2003. Ieri, lo staff e i pazienti dell’unico ospedale pubblico di Monrovia sono stati costretti ad abbandonare la struttura. Il Redemption Hospital, ospedale con 130 posti-letto, supportato da Medici Senza Frontiere (MSF), si trova sulla linea del fronte di questa nuova ondata di violenti scontri che stanno devastando la città. Prima che i pazienti e lo staff fossero costretti a fuggire, l’ospedale aveva raggiunto la capacità massima di accoglienza dei feriti.

Il capo-missione di MSF in Liberia, Alain Kassa, ha cercato di raggiungere il Redemption nel pomeriggio di ieri. Ha descritto la situazione disperata che avvolge il nord della città. “Ci sono corpi in mezzo alla strada e l’odore della morte è ovunque.” Il team di MSF ha trovato alcuni pazienti fuggiti in ambulanza, altri sono stati trasportati dallo staff o dai parenti, addirittura alcuni sono stati trasportati con la carriola. 

In città, circa un milione di persone è in movimento. Molte sono persone sfollate da diversi anni e si trovano sul filo del rasoio sulla costa a sud di Monrovia. “Molte persone provengono da campi profughi dove l’ultima distribuzione di cibo è avvenuta diversi mesi fa. Ora sono stati nuovamente costretti a fuggire per sei giorni senza nulla da mangiare. Qui in città, non troveranno neanche quel poco che riuscivano a procacciarsi nella foresta,” aggiunge Alain Kassa. Alcuni stanno di nuovo abbandonando la città, nella direzione di Kakata (Nord-est).

MSF, insieme ad altre organizzazioni, fornisce assistenza agli sfollati che si sono rifugiati nello stadio e inizierà a lavorare, nella giornata di oggi, al ripristino di un sistema d’emergenza per la fornitura di acqua potabile. In altre parti della città, la maggior parte delle cliniche di MSF continua a funzionare in condizioni estremamente difficili. A Mamba Point, nella zona sud della città, il team di MSF sta allestendo una nuova clinica per gli sfollati.

Ma le cliniche non sono in grado di effettuare ricoveri. Secondo il coordinatore medico di MSF a Monrovia, Natalie Civet, la situazione potrebbe drammaticamente peggiorare nell’immediato futuro: “Non ci sono più ospedali pubblici a cui si possano rivolgersi i civili. Molte persone sono allo stremo e rischiano di morire per strada. Il pericolo di epidemie è molto alto. Il colera è endemico, con picchi nella stagione delle piogge, come adesso; sovraffollamento, mancanza di cibo, di acqua potabile e la totale assenza di assistenza sanitaria favoriranno un rapido peggioramento della situazione. Inoltre, abbiamo registrato il primo caso di morbillo nella nostra clinica di Clara Town.” Colera e morbillo sono fra le principali cause di morte in Africa.

Il nostro collega Arjan Erkel è stato rapito più di sei mesi fa in Daghestan, Repubblica della Federazione russa. Ti saremmo molto grati se anche tu firmassi la petizione per richiedere la sua liberazione immediata.
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