Anno 2 Numero 62 Mercoledì 11.06.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

Liberia, nella capitale Monrovia la situazione diventa disperata

MSF resta a Monrovia e invia un cargo di aiuti umanitari


www.medicisenzafrontiere.it 

Monrovia/Brussels, 10 giugno 2003 - Gli scontri continuano per il quinto giorno consecutivo. La fornitura d’acqua potabile è stata interrotta, gli ospedali non hanno più elettricità né altre forme di energia e gli abitanti di Monrovia stanno abbandonando le proprie abitazioni per rifugiarsi altrove.

Medici Senza Frontiere (MSF), rimarrà in città con un team medico di emergenza composto da tre persone. Nei giorni scorsi era stata evacuata una parte del personale di MSF. Insieme allo staff locale, il capo-missione, un medico e un infermiere continuano a far fronte ai bisogni più urgenti delle cliniche di MSF e degli ospedali supportati dall’organizzazione. Il team cercherà anche di localizzare i principali punti di raggruppamento degli sfollati e valutare il tipo di assistenza di cui hanno bisogno.

"Durante gli ultimi mesi, abbiamo effettuato circa 2.500 visite a settimana negli ospedali e nelle cliniche," dichiara Christopher Stokes, direttore delle operazioni di MSF nell’Africa Occidentale. "L’elevato livello d’insicurezza che regna in città rende impossibile per molti civili l’accesso alle cure mediche di cui avrebbero bisogno."

Rifornire gli ospedali è la prima priorità per il team di MSF, sopratutto perché ci aspettiamo l’arrivo in massa di persone bisognose di cure mediche non appena le condizioni di sicurezza dovessero migliorare. Ma gli sforzi compiuti nella giornata di ieri sono stati solo in parte un successo - il team di MSF ha rifornito di medicine alcune delle proprie cliniche -; gli ospedali sono rimasti off-limits a causa del caos e delle violenze che si susseguono nelle strade di Monrovia.
Durante gli ultimi giorni, il Redemption Hospital ha accolto i feriti degli scontri e lo staff ha potuto curarli. Il Redemption Hospital, dove MSF ha lavorato per diversi anni, è l’unico ospedale pubblico di Monrovia. Ma gli stock di medicine stanno diminuendo e non c’è né acqua né elettricità. L’Island Hospital, anche questo supportato da MSF, è stato saccheggiato sabato scorso. 

Ieri notte un cargo di MSF con forniture mediche è partito da Ostenda (Belgio) per Freetown (Sierra Leone), dove dovrebbe arrivare oggi. I 70 metri cubi del cargo per un totale di 18 tonnellate di materiale contengono cibo, medicinali di vario genere e attrezzature per ripristinare e garantire la fornitura di acqua potabile.

"Abbiamo bisogno di avere più informazioni sugli sfollati presenti in città," aggiunge Christopher Stokes. "Decine di migliaia di persone fuggite in città dallo scorso giovedì erano già in fuga da diverso tempo e si erano accampate nei centri di transito fuori Monrovia. Forse speravano di trovare condizioni migliori in città, ma così non è stato. Abbiamo bisogno di raggiungerli, vedere in che condizioni si trovano, aiutarli nel trovare ripari dalla pioggia battente, portargli cibo, acqua potabile, assistenza medica. Sarà una battaglia molto dura, in particolare perché per molte organizzazioni umanitarie è impossibile rimanere qui."

MSF richiama le responsabilità delle parti in conflitto per rispettare i civili, garantire l’assistenza umanitaria e permettere il rifornimento degli ospedali e delle cliniche con apparecchiature d’emergenza, acqua e gasolio.


Il nostro collega Arjan Erkel è stato rapito più di sei mesi fa in Daghestan, Repubblica della Federazione russa. Ti saremmo molto grati se anche tu firmassi la petizione per richiedere la sua liberazione immediata. www.medicisenzafrontiere.it 


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