Anno 2 Numero 66 Mercoledì 09.07.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

Costa d’Avorio, allarme di Medici Senza Frontiere. Il sistema sanitario è al collasso


www.medicisenzafrontiere.it

Abidjan, 10 luglio 2003. L’organizzazione internazionale Medici Senza Frontiere (MSF) è estremamente preoccupata della situazione umanitaria nella Costa d’Avorio occidentale, aggravata dalla guerra civile e dalle continue violenze. La popolazione civile è diventata più vulnerabile, il cibo scarseggia e non esiste un sistema sanitario funzionante in quello che è stato soprannominato “il selvaggio west” del paese. Le azioni intraprese da attori locali e internazionali non riescono a soddisfare le necessità. MSF teme un aumento della malnutrizione, una morbilità disastrosa, un elevato livello di mortalità e rivolge un appello affinché venga garantita il più rapidamente possibile la fornitura di cibo e vengano soddisfatti i principali bisogni medici della popolazione.

Oggi, MSF è testimone della crisi del sistema sanitario nella Costa d’Avorio occidentale. Il personale medico qualificato è fuggito per le violenze e la maggior parte delle strutture sanitarie sono state saccheggiate. A causa del conflitto e della divisione del paese le tradizionali vie per l’approvvigionamento di medicine e apparecchiature mediche sono state interrotte. Solo poche organizzazioni umanitarie sono rimaste per cercare di colmare il vuoto. Non vengono più assicurati gli importanti programmi sanitari nazionali come le vaccinazioni, la lotta alla tubercolosi e all’Aids. 

Il collasso del sistema sanitario arriva in un momento terribile: la vulnerabilità della popolazione civile è peggiorata a causa del susseguirsi delle violenze e degli spostamenti in massa delle persone. “Le persone che arrivano alle nostre cliniche mobili descrivono come i loro villaggi venivano attaccati in continuazione da gruppi armati che bruciavano le loro abitazioni e i depositi di cibo. Le persone, per fuggire dai ripetuti attaccati, si sono rifugiate nella foresta e numerose famiglie sono state costrette a separarsi. Giovani e anziani, donne sole a capo di nuclei familiari, bambini non accompagnati stanno lentamente uscendo dalla foresta e hanno urgente bisogno di cure mediche,” dichiara Nelke Manders, Capo-missione di MSF in Costa d’Avorio. “L’assenza di rifugi, di acqua potabile e il limitato accesso al cibo rendono queste persone molto vulnerabili alla malaria, alla malnutrizione e a infezioni cutanee.” 

Nei Centri nutrizionali terapeutici (CNT) di MSF, situati nella Costa d’Avorio occidentale, sono ricoverati 500 bambini gravemente malnutriti. Nonostante non sia stato ancora condotto un monitoraggio nutrizionale generale, differenti indicatori disegnano uno scenario preoccupante che potrebbe trasformarsi rapidamente in una crisi gravissima. Il persistente stato d’insicurezza in cui versa la regione ha impedito le coltivazioni e la popolazione rischia di non poter più sfruttare la stagione del raccolto. Le distribuzioni di cibo organizzate dalle autorità e lo scarso numero di organizzazioni internazionali non sono sufficienti a fronteggiare la situazione. I bambini di età inferiore ai cinque anni sono i primi a pagare il prezzo più alto di questa crisi, ma MSF teme che, se non verrà immediatamente garantita una distribuzione di cibo, il tasso di malnutrizione peggiorerà rapidamente, colpendo anche i bambini più grandi.

Nell’aprile 2003, MSF ha attivato cliniche mobili nei distretti di Man e Danané per far fronte ai bisogni medici, specialmente nelle zone al confine con la Liberia. MSF supporta l’ospedale di Man per garantire servizi medici d’emergenza, tra cui anche un centro nutrizionale terapeutico per l’elevato numero di bambini gravemente malnutriti. MSF è presente anche a Guiglo, Bouaké e Toulepleu. 


Il nostro collega Arjan Erkel è stato rapito più di sei mesi fa in Daghestan, Repubblica della Federazione russa. Ti saremmo molto grati se anche tu firmassi la petizione per richiedere la sua liberazione immediata.
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