Anno 2 Numero 44 Mercoledì 05.02.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

 

Australia, Francia e Gran Bretagna: Greenpeace in azione contro la guerra

www.greenpeace.it

Roma, 4 febbraio 2003 - Greenpeace ha condotto oggi nuove azioni di protesta contro la guerra in Australia, Francia e Gran Bretagna. Alle 7.45, quattordici attivisti di Greenpeace sono entrati nel porto militare britannico di Southampton. Sette sono stati arrestati, ma cinque sono riusciti ad arrampicarsi sui carri armati che stavano per essere caricati sulle navi militari destinate al Golfo, una volta entrati sono riusciti a chiudersi all’interno. Altri due attivisti hanno dipinto la scritta “No alla guerra” sulle fiancate e si sono incatenati ai carri armati. Contemporaneamente, nel porto francese di Tolone, attivisti di Greenpeace hanno protestato per la partenza di un aereo militare per la Turchia. “Come mai il presidente Chirac, che si oppone pubblicamente alla guerra in Iraq, manda un caccia in Turchia?” si chiedono a Greenpeace Francia. In Australia, la notte scorsa, attivisti dell’associazione hanno innalzato una mongolfiera di fronte al parlamento di Camberra, chiedendo al governo di bloccare le truppe in partenza per l’Iraq, il messaggio era: “give peace a chance”.
Parlando dal “Rainbow Warrior”, a Southhampton, Blake Lee Harwood, di Greenpeace, ha detto: "Greenpeace userà ogni mezzo pacifico per bloccare l’attacco all’Iraq. Il governo ha già tentato di rimuovere la nostra nave dal porto militare, ma troveremo altri modi per opporci ad una guerra che avrebbe conseguenze disastrose" Quale giustificazione alla guerra è il fatto che Saddam desideri procurarsi armi di distruzione di massa?
Le 5 potenze atomiche sono Gran Bretagna, Usa, Cina, Francia e Russia. Altri stati che possiedono armi nucleari sono India, Pakistan e Israele. Secondo gli Usa sono almeno 13 i paesi che compiono ricerche sulle armi biologiche. Per Greenpeace la soluzione alla minaccia delle armi di distruzione di massa è il controllo internazionale sugli armamenti ed il disarmo.
“Gli strumenti ci sono già: Trattato per la non proliferazione nucleare, Convenzione sulle armi chimiche e Convenzione sulle armi biologiche. Anziché essere rafforzati questi strumenti vengono continuamente indeboliti, specialmente dagli Usa- ha detto Domitilla Senni, direttore generale di Greenpeace Il principale motivo di questa guerra è il petrolio. Le stesse compagnie petrolifere americane, tra cui la Esso, che si oppongono al Protocollo di Kyoto sono anche dietro a questa guerra”

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