IRAQ: LA SCARSEZZA DI CIBO È UN PROBLEMA PER MILIONI DI PERSONE, NONOSTANTE IL MIGLIORAMENTO DEI RACCOLTI 
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Anno 2 Numero 77 Mercoledì 24.09.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

IRAQ: LA SCARSEZZA DI CIBO È UN PROBLEMA PER MILIONI DI PERSONE, NONOSTANTE IL MIGLIORAMENTO DEI RACCOLTI

POVERTÀ DIFFUSA E DISOCCUPAZIONE: URGE INVIARE AIUTI ALIMENTARI E RIABILITARE L'AGRICOLTURA

www.fao.org 

Nonostante i migliori raccolti di cereali e l'abolizione delle sanzioni economiche, si stima che circa metà dei 26,3 milioni di iracheni siano poveri e abbiano bisogno degli aiuti internazionali, riferisce un rapporto congiunto pubblicato oggi dalla FAO ( Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura) e dal PAM (Programma Alimentare Mondiale).

Gli effetti della guerra, delle sanzioni economiche e di tre anni di grave siccità (1999-2001) hanno seriamente minato le basi di sussistenza degli iracheni, si legge nel rapporto FAO/PAM di valutazione della missione d'aiuti alimentari nel paese. Attualmente, circa il 60 per cento della popolazione è senza lavoro e dipende in larga misura dalla distribuzione di razioni alimentari. 

Sebbene si sia evitata la carestia, persistono problemi di denutrizione cronica per parecchi milioni di persone, tra cui circa 100.000 rifugiati e circa 200.000 profughi di guerra. Desta particolare preoccupazione la situazione dei bambini e delle loro madri nel centro e nel sud dell'Iraq. Nei governatorati del nord del paese, le situazioni di malnutrizione acuta sono state invece quasi del tutto eliminate.

Raccolti migliori

In Iraq quest'anno si prevede una produzione di cereali di 4,12 milioni di tonnellate, un 22 per cento in più di quella stimata nel 2002. Questo incremento è da attribuirsi principalmente alle proficue piogge nel Nord, all'aumento dell'irrigazione e alla tempestiva distribuzione di sementi e di altri fattori produttivi nelle principali aree di produzione.

L'importazione di cereali per il biennio 2003/2004 (giugno/luglio) è stimata intorno ai 3,44 milioni di tonnellate, dei quali 3,2 milioni di tonnellate saranno verosimilmente acquistati sul mercato, e 244.000 tonnellate verranno dagli aiuti alimentari.

Se fossero necessari ulteriori aiuti alimentari, si dovrebbe, per quanto possibile, ricorrere all'approvvigionamento locale, così da aiutare i redditi degli agricoltori ed i prezzi locali, hanno aggiunto la FAO ed il PAM. 

I recenti incidenti politici e militari hanno avuto un impatto limitato sui raccolti invernali di cereali, si legge nel rapporto, ma hanno influito sulla semina dei cereali estivi e sui raccolti industriali, come il cotone o i semi di girasole. 

La capacità di produrre fertilizzanti a livello nazionale è stata drasticamente ridotta. Due impianti per la produzione di fertilizzanti non sono in funzione. Questo pone il problema di come e da dove procurarsi l'anno prossimo le 600.000 tonnellate di fertilizzanti necessari nel solo settore cerealicolo. 

Le condizioni dell'allevamento del bestiame sono generalmente stabili nella maggior parte del paese, avendo beneficiato dei buoni pascoli del nord e della disponibilità di foraggio.

La disponibilità d'acqua e la mancanza di strutture sanitarie sono i problemi principali del dopo guerra in Iraq. Al momento i cinque milioni di abitanti di Bagdad dispongono di un massimo di 70 litri a persona. Nelle città del sud la situazione è anche peggiore.

Secondo il rapporto FAO/PAM, per riuscire a migliorare lo standard nutrizionale della popolazione irachena è necessario un notevole gettito di risorse, in grado di riabilitare il settore agricolo e l'economia del paese in generale. La missione ha raccomandato che i proventi della vendita del petrolio siano usati per lo sviluppo dell'economia irachena, mediante il Fondo di Sviluppo per l'Iraq, di recente istituzione, e che il settore agricolo sia tenuto nella giusta considerazione.

Milioni di persone dipendono dagli aiuti alimentari

Il rapporto afferma che per milioni di persone l'unica possibilità d'accesso al cibo sono gli aiuti alimentari, finanziati dal programma "Petrolio in cambio di cibo". "Un'interruzione del sistema di distribuzione pubblica avrebbe un grave effetto negativo sulla possibilità di nutrirsi". 

La missione congiunta FAO/PAM, ha riconosciuto la necessità di continuare il sistema di distribuzione pubblica di cibo e le attività di aiuti alimentari per il breve/medio periodo, in considerazione del fatto che al settore agricolo per riabilitarsi occorrerà parecchio tempo. 

Il rapporto aggiunge però che in prospettiva "E'necessario ripensare e definire meglio gli obiettivi della politica, fortemente sovvenzionata, del paniere alimentare, sino a gradualmente abolirla ". 

La sicurezza alimentare per le madri e i bambini

Il PAM valuta che 3,5 milioni di bambini avranno bisogno di cibo supplementare nel 2004, per un costo di 51 milioni di dollari. I bambini denutriti, le loro famiglie, le donne incinte, le madri, hanno bisogno d'integrazioni alla loro scarsa dieta, ha detto il PAM.

La FAO ha dichiarato che sono necessari aiuti considerevoli per riattivare le infrastrutture agricole, tra cui i sistemi d'irrigazione e le industrie locali di trasformazione, e per rivitalizzare le strutture ed i servizi di sostegno tecnico. 

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