Anno 2 Numero 55 Mercoledì 23.04.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

IN IRAQ SALVO UN TERZO DEL RACCOLTO , SECONDO LE PRIME VALUTAZIONI DELLA FAO 


www.fao.org

Roma, 28 aprile 2003 - Almeno un terzo delle coltivazioni di base di granaglie in Iraq sembra essersi salvato dal conflitto, secondo la prima ispezione condotta dalla FAO.
In un comunicato di oggi la FAO avverte tuttavia che rimane in dubbio il futuro delle coltivazioni invernali, circa 1,2 milioni di tonnellate di grano e orzo.
L'indagine preliminare della FAO si basa sulle valutazioni effettuate dal personale nazionale in Iraq.Nei tre governatorati del Nord dell'Iraq (Erbil, Dohuk, Sulaimaniyah), molti contadini sono rimasti nei loro campi durante il conflitto, e questo darà loro l'opportunità di cominciare il raccolto di granaglie in poche settimane.
Si stima che i governatorati settentrionali producano tra il 30 e il 35 per cento del raccolto totale di quest'anno stimato a 1,7 milioni di tonnellate di granaglie. Se il raccolto procede dunque come previsto, contribuirà ad alleviare le carenze alimentari producendo più di 500.000 tonnellate di frumento e orzo.

Valle dell'Eufrate
Secondo la FAO, la situazione è meno chiara nei governatorati del centro e del sud, specialmente nelle regioni coltivate a grano a sud di Baghdad, tra il Tigri e l'Eufrate, dove c'è un altro terzo della produzione cerealicola irachena. 
Al contrario dei raccolti pluviali del nord, quelli del sud dipendono interamente dall'irrigazione che a sua volta è strettamente dipendente dalla fornitura di elettricità e carburanti per il funzionamento. 
C'è stato anche un notevole aumento dei prezzi, dovuto alle difficoltà del commercio interno degli alimenti.
Nei governatorati del nord, i prezzi del pollame sono saliti del 20 per cento, soprattutto a causa di un mancato allevamento di nuovi pulcini da parte degli avicoltori nel periodo del conflitto, per l'impossibilità di inviare i prodotti ai mercati tradizionali.
Anche i prezzi del carburante sono andati alle stelle, innalzando il fardello sui sistemi agricoli iracheni, fortemente meccanizzati. Con la fine delle ostilità i prezzi del diesel sono tornati alla normalità, mentre quelli della benzina sono tra il 50 e il 75 per cento rispetto a prima.
La FAO ha recentemente lanciato un appello per 86 milioni di dollari per garantire la produzione di coltivazioni e bestiame e lo sviluppo agricolo. Ad oggi diversi donatori si sono mostrati sensibili con una promessa di 2,5 milioni di dollari promessi dal Regno Unito.


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