Anno 2 Numero 45 Mercoledì 12.02.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

     
            
     

Il presidente del CNR Bianco replica al ministro Moratti “Le sue parole confermano controllo politico sugli enti”

Roberto Alatri - Cnr


“È sorprendente che un Ministro della Repubblica legittimi in Parlamento il commissariamento di un ente di ricerca semplicemente perché vi sarebbe dissenso su alcuni contenuti di un provvedimento di riforma. In questo modo si avvalora il principio secondo cui chi non è d’accordo col Governo merita di essere cacciato: e questo non configura la volontà di un controllo politico sugli enti di ricerca?”. Con queste parole il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Lucio Bianco, commenta le affermazioni fatte oggi in Parlamento dal Ministro della Ricerca Letizia Moratti, secondo cui all’origine del commissariamento dell’ente vi sarebbe proprio la “forte contestazione da parte del Presidente Bianco”.
“Non si capisce peraltro – continua il Presidente del CNR – in che modo avrei potuto esprimere questa contestazione, visto che la bozza di riforma mi è stata ufficialmente trasmessa solo il 7 febbraio scorso. Ed è proprio questo uno dei punti che ha sollevato perplessità nella comunità scientifica italiana: come è possibile avviare una riforma degli enti senza previamente consultare i diretti interessati e discutere con loro le priorità da raggiungere? E questa è una contestazione sul metodo che chiunque avrebbe fatto”.
Bianco stigmatizza poi il comportamento del Ministro che non ha mai avuto la sensibilità istituzionale di avvertirlo di un provvedimento grave come il commissariamento: “Mi sarei aspettato almeno una telefonata e invece ne sono venuto a conoscenza solo attraverso le agenzie di stampa. Penso che un simile comportamento si commenti da solo”. 
Bianco ricorda infine che il CNR era stato riformato appena quattro anni fa: “Eppure il Ministro non ha mai ritenuto opportuno convocare il Presidente del principale ente di ricerca pubblico o dare seguito alle ripetute richieste di incontro, avanzate anche a nome di tutto il Consiglio Direttivo dell’Ente, per conoscere pregi e difetti della legge di riforma del 1999. Un metodo che considero inaccettabile e soprattutto contrario all’interesse della ricerca”. 
Bianco conclude ricordando che “si continua comunque ad ignorare la drammatica situazione finanziaria in cui versa il sistema della ricerca pubblica in Italia”.

Roma, 12 febbraio 2003

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