Anno 2 Numero 51 Mercoledì 26.03.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
 

 



GUERRA: ANIMALI AL FRONTE? DOPO DELFINI, OTARIE, CANI, POLLI, ORA IN GUERRA ANCHE I PRIMATI 

www.animalisti.it 


28 marzo - La guerra coinvolge decine di migliaia di vittime innocenti, bambini e donne, che non hanno avuto alcuna possibilità di scelta.
"Come in ogni conflitto" - dichiara Walter Caporale, Presidente dell'associazione Animalisti Italiani - "a rimetterci sono sempre i più deboli: le donne, i bambini ed anche gli animali che vengono inevitabilmente abbandonati a se stessi. I bombardamenti distruggono habitat e porteranno all'estinzione di decine di specie animali, i pozzi petroliferi in fiamme inquinano l'ambiente.
Sembra ormai certa la presenza, in Iraq, di delfini e otarie (utilizzate per scandagliare le acque allo scopo di intercettare oggetti pericolosi) e di volatili (polli, canarini e piccioni) utilizzati per rilevare l'immissione, nell'aria, di sostanze chimiche. 
A queste vittime innocenti, umane ed animali, si aggiunge ora la notizia della possibile spedizione in Iraq, dal Marocco, di duemila "esperti sminatori". Non si tratta però di uomini volontari, ma 
di un "Corpo Speciale" costituito da scimmie che dovranno individuare le mine e disinnescarle, grazie alla "manualità" quasi perfetta con cui questi animali sono in grado di avvolgere gli oggetti come noi umani. Questa è l'ultima novità che la grande industria bellica ci presenta.
Nell'area di guerra sono già stati inviati ed usati, per scopi militari, cani, volatili, otarie, delfini ed ora le scimmie. 
Ci auguriamo che il governo del Marocco ritiri immediatamente questa proposta per evitare che altri duemila innocenti siano spediti a morte certa. A questo scopo, abbiamo inviato una lettera all'Ambasciatore del Marocco in Italia, con la preghiera di inoltrare la nostra richiesta al governo del suo paese.
Ilaria Ferri, Direttore Cattività dichiara: “E’ dagli anni 60 che le Marine Militari sia Americana, che Russa etc. catturano ed addestrano delfini e otarie, ma anche globicefali, beluga e orche per individuare mine e uomini rana nemici. Non ci stupisce quindi che anche in questa guerra siano utilizzati a tale scopo. Il loro addestramento avviene in modo violentissimo attraverso la deprivazione alimentare e anche a causa degli spostamenti in elicottero, aereo e nave, subiscono un notevole stress che spesso li conduce ad una morte prematura. Chiederemo ufficialmente l’affidamento alla Marina Militare Americana di Tacoma e Makai (i due delfini scaricati martedì con un elicottero a Umm Qasr) e degli altri delfini e otarie per riabilitarli e reintrodurli in natura come già è stato fatto dall’esperto Ric O’Barry con delfini “dismessi” dagli Stati Uniti e successivamente restituiti alla libertà.”

 

Inizio pagina | Home | Archivio  Motori di Ricerca Links  mail

Autorizzazione del Tribunale di Roma n 524/2001 del 4/12/2001 Agenzia di Stampa a periodicità Settimanale