Anno 2 Numero 53 Mercoledì 09.04.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
 

  

IRAQ, LA RICHIESTA DI AMNESTY INTERNATIONAL: ACCERTARE LE RESPONSABILITA’ E ASSICURARE GIUSTIZIA PER GLI ABUSI DEI DIRITTI UMANI

www.amnesty.it

14 aprile - Amnesty International ha chiesto oggi l’avvio di un ampio programma destinato ad assicurare che i responsabili dei crimini, passati e più recenti, contemplati dal diritto internazionale umanitario e di altre violazioni dei diritti umani in Iraq, siano sottoposti a giustizia.

In un nuovo documento diffuso oggi, Assicurare giustizia per gli abusi dei diritti umani, Amnesty International ha sottolineato l’importanza dell’istituzione di una commissione di esperti delle Nazioni Unite ed ha formulato una serie di princìpi su cui dovrebbe basarsi ogni iniziativa tesa ad assicurare giustizia per gli abusi dei diritti umani commessi in Iraq. Il documento evidenzia la necessità di una riforma del sistema giudiziario iracheno e passa in rassegna le soluzioni transitorie e complementari, comprese quelle che coinvolgono la comunità internazionale, che dovrebbero essere prese in esame nell’ambito di un complessivo programma sulla giustizia.

Amnesty International chiede l’urgente istituzione di una commissione di esperti delle Nazioni Unite, che possa presentare proposte, in stretta collaborazione con la società civile irachena, per avviare un programma che risponda in modo integrale alle esigenze di giustizia in Iraq. Questa commissione dovrebbe iniziare a lavorare da subito e potrebbe presentare i risultati delle proprie attività entro pochi mesi.

“In questo momento sono già in discussione varie proposte per indagare e perseguire i responsabili di violazioni dei diritti umani” – ha dichiarato Amnesty International. “Tuttavia, non è stata ancora svolta un’analisi approfondita e autorevole sulla situazione in Iraq. Ecco perché il ruolo degli esperti è essenziale”.

Amnesty International ritiene che le Nazioni Unite abbiano una riconosciuta esperienza e autorevolezza in questo campo. Per questo, l’Onu dovrebbe avere un ruolo di primo piano nella formulazione di proposte per riformare il sistema giudiziario iracheno e nell’indicazione di procedure transitorie e complementari, a prescindere dai negoziati in corso riguardanti il governo dell’Iraq.

“La proposta di utilizzare i tribunali britannici o americani non è desiderabile, perché queste corti rischierebbero di essere percepite come strumenti della giustizia dei vincitori. Altre proposte, come quella di utilizzare commissioni militari statunitensi, presenterebbero caratteristiche di iniquità rispetto a quanto prevede il diritto internazionale”.

Tra i vari strumenti transitori attualmente in esame, vi sono i tribunali ad hoc e un tribunale misto. Gli strumenti già esistenti, come la giurisdizione universale, potrebbero dare un importante contributo e dovrebbe essere presa in considerazione anche l’ipotesi di un tribunale regionale. Il documento di Amnesty International prende in esame i punti di forza e di debolezza delle varie ipotesi attualmente in discussione.

Secondo Amnesty International, i principi fondamentali, tratti dal diritto internazionale, per guidare ogni approccio rispetto al tema della giustizia in Iraq, dovranno essere i seguenti:

- indipendenza e imparzialità: qualunque tribunale venga istituito, dovrà essere realmente indipendente e giudicare i responsabili solo sulla base delle prove a loro carico e a seguito di un processo equo;
- nessuna selettività: chiunque sia sospettato di aver commesso un reato in Iraq dovrà essere sottoposto a giustizia a prescindere dal grado, dalla nazionalità o da ragioni simili;
- nessuna limitazione: i gravi abusi dei diritti umani dovranno essere perseguiti a prescindere dal tempo in cui si sono verificati;
- nessuna amnistia: non dovrà essere emesso alcun provvedimento di amnistia, perdono o misura analoga per reati commessi sulla base del diritto internazionale, qualora esso possa impedire l’emissione di una sentenza o il risarcimento delle vittime;
- processi equi: i presunti autori di un reato dovranno essere sottoposti a giustizia secondo una procedura che rispetti in pieno il diritto internazionale in tutte le fasi del procedimento;
- nessuna condanna a morte, nessuna tortura: non dovrà essere fatto ricorso alla pena di morte o ad altre pene crudeli, inumane o degradanti, a prescindere dal reato commesso;
- riparazione delle vittime: le vittime e i loro familiari devono avere a disposizione mezzi efficaci per ottenere una piena riparazione per le violazioni dei diritti umani subite.

“Assicurare giustizia è fondamentale per le innumerevoli vittime di decenni di gravi violazioni dei diritti umani commesse dal governo iracheno, così come per le vittime degli abusi da chiunque commessi nel corso dei vari conflitti, tra cui l’attuale guerra. Per risultare eque ed efficaci, tutte le misure dirette a ottenere giustizia dovranno conformarsi al diritto internazionale. Né le vittime né i presunti autori dei reati devono ricevere una giustizia di seconda classe” – ha concluso Amnesty International.

 

 











Inizio pagina | Home | Archivio  Motori di Ricerca Links  mail

Autorizzazione del Tribunale di Roma n 524/2001 del 4/12/2001 Agenzia di Stampa a periodicità Settimanale