Anno 2 Numero 53 Mercoledì 09.04.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
 

  

IRAQ: INTERVENTO DI AMNESTY INTERNATIONAL AL CONSIGLIO DI SICUREZZA 

www.amnesty.it

Roma, 10 aprile 2003 - In un intervento orale svolto ieri al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Amnesty International ha espresso le proprie preoccupazioni per l’attuale situazione in Iraq e ha presentato una serie di proposte per assicurare la protezione, immediata e nel lungo periodo, dei diritti umani della popolazione irachena. 

“La sfida immediata per il Consiglio di Sicurezza è di assicurare il rispetto delle leggi di guerra ed accertare e perseguire le violazioni di queste ultime. Il compito più ampio è di assicurare l’ordine e garantire che le potenze occupanti rispetteranno i propri obblighi nei confronti della popolazione irachena” – ha dichiarato l’organizzazione per i diritti umani.

Tra le raccomandazioni che Amnesty International ha formulato al Consiglio di Sicurezza, figurano le richieste per una moratoria sull’uso delle bombe a grappolo, la fine delle condotte illegali da parte delle forze irachene e l’avvio di un’indagine sugli abusi del diritto internazionale umanitario.

Amnesty International ha sottolineato la necessità che le Nazioni Unite assumano un ruolo determinante nell’affrontare la questione dell’impunità per le passate e attuali violazioni dei diritti umani e delle leggi umanitarie. A tale proposito, il Consiglio di Sicurezza dovrebbe: 
- proporre l’istituzione di una commissione di esperti delle Nazioni Unite che, consultandosi con la società irachena, presenti proposte per porre fine all’impunità;
- sostenere il dispiegamento di un’efficace presenza di monitoraggio sui diritti umani in tutto il paese.

“La sfida più difficile è davanti a noi: assicurare che, nel periodo successivo al conflitto, i diritti umani siano al centro della ricostruzione dell’Iraq” – ha concluso Amnesty International. “Fare luce sulle violazioni avvenute in passato, costruire un sistema giudiziario equo ed efficace, garantire il rispetto dei diritti delle minoranze e delle donne e insistere che sia lo stesso popolo iracheno a guidare questo processo: tutto questo assumerà un’importanza fondamentale”.

 

 











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