Anno 2 Numero 51 Mercoledì 26.03.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

GUERRA: AMNESTY INTERNATIONAL SOLLECITA UN’INCHIESTA SULLA MORTE DEI CIVILI

www.amnesty.it

Roma, 27 marzo 2003 - Amnesty International ha sollecitato l’apertura di un’inchiesta immediata e imparziale sulla morte dei civili nel corso del conflitto in Iraq.
Ieri alcuni missili hanno colpito un’area residenziale nella zona nord di Baghdad, uccidendo almeno 15 civili iracheni e ferendone una trentina. “Le notizie contrastanti sull’origine dei missili rafforzano la necessità di un’inchiesta adeguata” – ha dichiarato l’organizzazione per i diritti umani. “Dal momento che viene vantata la natura sofisticata delle armi usate nel conflitto, dovrebbe essere possibile per le forze della Coalizione fare chiarezza sulle munizioni usate”.
Amnesty International chiede che vengano messe a disposizione tutte le informazioni utili a consentire lo svolgimento di un’inchiesta esauriente.
“Ogni credibile denuncia di gravi violazioni delle Convenzioni di Ginevra dovrà essere sottoposta a un’inchiesta appropriata e i responsabili dovranno essere chiamati a rispondere del loro operato” – ha affermato Amnesty International, che ha ribadito la propria richiesta affinché vengano prese misure urgenti per evitare perdite tra la popolazione civile.
Amnesty International si è detta preoccupata per l’aumento delle vittime civili a causa di errori nell’individuazione del bersaglio da colpire. In un caso, il 23 marzo, cinque siriani sono stati uccisi e altri dieci feriti a causa di un missile che ha centrato un pullman a Rutba, nell’Iraq occidentale. Un portavoce militare statunitense ha ammesso che l’obiettivo del missile era un ponte. 
Il 22 marzo, quattro studenti giordani sono rimasti uccisi nei pressi di Mosul, nell’Iraq nordorientale, per un missile esploso accanto alla loro automobile che si stava allontanando dalla zona in cui erano in corso bombardamenti angloamericani.
“Quando stabiliscono i bersagli da colpire e i mezzi da utilizzare, tutte le forze armate devono adottare precauzioni adeguate a proteggere i civil” – ha precisato Amnesty International, ricordando che un attacco deve essere cancellato o sospeso quando appare chiaro che l’obiettivo non è di natura militare o che sta causando una perdita sproporzionata di vite civili.

 

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