Anno 2 Numero 54 Mercoledì 16.04.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
 

Pasqua: festa o massacro organizzato?

Tra pochi giorni il solito massacro di agnelli e capretti per Pasqua.
Ammazzare un agnello non toglie i peccati del mondo: ne aggiunge uno, grave, per ogni animale ammazzato.

Gli esseri umani non si curano di capire il terrore, il dolore, la 
sofferenza vissuta da un essere senziente mentre viene ucciso con 
brutalità. Evitano di collegare il cibo che mangiano a tali violenze.
L'agnello è un cucciolo. Dopo solo quattro settimane di vita, mentre 
ancora beve il latte, viene strappato dal dispensatore di cibo - non 
dalla sua mamma, dalla sua mamma è già stato allontanato dopo soli pochi giorni di vita - e trasportato a morire. L'agnello può essere anche "maturo" - mangia erba e ha vissuto già ben due mesi di vita - ma non potrà andare oltre il sesto mese!
L'avvio alla morte e l'attesa nei recinti sono momenti di grande 
sofferenza, che spesso viene aggravata da mezzi e modi violenti da parte del personale - calci, bastonate, pungoli elettrici. A sole quattro  settimane di vita l'agnellino viene prima immobilizzato, stordito, poi sgozzato, poi appeso a un gancio per una zampa e lì lasciato morire lentamente dissanguato. A volte, specie quando il ritmo di macellazione è serrato - come appunto avviene nel caso delle macellazioni precedenti la Pasqua - lo stordimento non ha effetto. Addirittura lo stordimento non viene eseguito, nella macellazione rituale. Tutto questo a sole quattro settimane di vita. Mentre ciò accade, gli altri agnellini hanno tutto il tempo di sentire l'odore del sangue di chi sta morendo. E saranno sempre più terrorizzati, sino a quando sarà il loro turno.
Usiamo gli animali come fossero oggetti. Li produciamo, li intrappoliamo  e li ingrassiamo, non lasciamo loro spazio per camminare o muoversi, li  mutiliamo, li trasciniamo al macello, li massacriamo senza pietà. Non  possiamo neppure definirci nazisti: i nazisti perseguivano  l'annientamento fisico degli Ebrei, noi, invece, creiamo sempre nuovi animali - senza sosta - e con continuità implacabile rinnoviamo il massacro.
A Pasqua sono massacrati gli agnelli. Il resto dell'anno, tutti gli 
altri animali. Massacriamo quarantotto miliardi animali ogni anno, pesci 
esclusi, ai fini della sola alimentazione umana. Quarantotto miliardi 
ogni anno.
A chi vuole la pace, a chi predica la non violenza e la fratellanza: vi 
invitiamo a iniziare a mettere in pratica questi ideali a partire dal 
vostro piatto. Perché la violenza non è meno terribile se ne sono
vittime gli animali. Lo è forse anche di più, perché gli altri animali 
sono gli esseri più indifesi che esistano. Per saperne di più, per 
iniziare a cambiare: www.SaiCosaMangi.info 


http://www.novivisezione.org/mailing.htm 

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