Anno 2 Numero 73 suppl. |
|
Direttore Responsabile Guido Donati |
CANNABIS IN FARMACIA. UNA REALTA' CHE AVANZA Firenze, 29 Agosto 2003. L'Ordine dei farmacisti olandesi ha comunicato che dalla prossima settimana i pazienti potranno acquistare la cannabis in farmacia, previa ricetta medica. La cannabis, prescritta anche come antidolorifico, non verra' rimborsata dal sistema sanitario. Le farmacie si riforniranno da due coltivatori olandesi, la qualita' della sostanza sara' analizzata dalle autorita' sanitarie. Questo mentre altrettanto sta avvenendo in Canada, dove il 27 agosto e' stata prescritta la prima cannabis di Stato (che la coltiva e la distribuisce) per i previsti 500 pazienti che ne potranno usufruire: ogni pacchetto, di 30 grammi, ha un costo di 150 dollari -nel mercato illegale ne costa 250- ed e' soggetto ad una tassa di vendita federale e provinciale. Inoltre e' da segnalare l'avvio, a Granada in Andalusia, della distribuzione controllata di eroina a due tossicodipendenti che seguono un programma pubblico di riabilitazione (saranno 120 tossicodipendenti ad usufruirne con l'avvio ufficiale del prossimo 5 settembre). Altrettanto sta per accadere in Catalogna. Sono cronache di questi giorni che si sommano ai vari esperimenti gia' avviati in altri Paesi europei e non, dove cio' che appare come comune denominatore, e' che le sostanze si' tanto demonizzate, si stanno mostrando anche utili per la salute: la marijuana nelle terapie del dolore, l'eroina per il sostentamento dei malati di dipendenza tossica. E non e' questione di essere d'accordo o meno sull'uso di queste sostanze in termini ludici, ma solo di confrontarsi con le stesse in un mercato in cui sono legali. Nel caso dell'eroina, inoltre, sono evidentissimi i vantaggi, avendo sottratto al mercato clandestino e alla violenza delinquenziale connessa, chi non puo' fare a meno di procacciarsi questa sostanza con qualunque mezzo. La Spagna e l'Olanda, inoltre, come gia' Germania, Gran Bretagna e Svizzera, sono Paesi europei, con stretti legami, per esempio, con Paesi come l'Italia e la Francia, dove -in materia- da parte del Governo l'unico motivo conduttore e' la proibizione e punizione ad ogni livello, anche tappandosi orecchie e occhi per non vedere cio' che succede intorno. La droga -che non a caso in lingua inglese viene chiamata nello stesso modo di un farmaco, drug- si conferma come facente parte della nostra vita, nel bene e nel male, ma da cui non si puo' prescindere e con cui occorre confrontarsi in modo sereno e scientifico. Quando vi si prescinde, lei c'e' lo stesso e diventa la merce per eccellenza di delinquenti e terroristi, e per il tentativo (sempre inutile) di farla sparire, i bilanci dell'ordine pubblico -in vite umane e denaro- impazziscono: piu' si investe contro di lei, piu' aumenta la sua presenza e la sua diffusione clandestina. Quanto succedera' dalla prossima settimana nelle farmacie olandesi e' invece il segnale pratico -e non solo lessicale come in inglese- di come ci si puo' porre nei confronti di queste sostanze. Facciamone tesoro e indichiamolo come monito ed esempio per il nostro legislatore.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
|
Inizio pagina | Home | Archivio | Motori di Ricerca | Links | mail |
Autorizzazione del Tribunale di Roma n 524/2001 del 4/12/2001 Agenzia di Stampa a periodicità Settimanale |