Anno 2 Numero 54 Mercoledì 16.04.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
 

AGRITURISMO: SARA' VERO?

www.aduc.it

Un vero e proprio boom per l'agriturismo soprattutto in queste vacanze pasquali. La voglia di natura, di aria pulita e di cibi genuini ha conquistato gli italiani, e non solo, e ha fatto decollare una formula che incontra sempre più successo. I dati 2001 parlano chiaro: 12.250 mila aziende agrituristiche, 119mila posti letto, 12 milioni di presenze (25% stranieri) per un giro di affari di 842 milioni di euro.  Quest'anno si prevede un'ulteriore crescita che porterà il budget ad 1 miliardo di euro.
Tutto bene dunque?
Ci permettiamo qualche dubbio -dichiara Primo Mastrantoni, segretario
dell'Aduc per i servizi e soprattutto per la ristorazione. L'agriturismo
è un' attività complementare rispetto a quella propriamente agricola, vale a dire che l'agricoltore integra le entrate derivanti dalla propria
attività di conduzione del fondo (che deve essere preminente, a differenza di quella relativa al turismo rurale e all'ecoturismo che non prevedono tale obbligo) con l'offerta di vitto e/o alloggio. La ristorazione prevede la somministrazione di pasti e bevande ricavati prevalentemente dalle materie prime dell'azienda. Un'ottima iniziativa, prevista dalla normativa nazionale (1) e da quelle attuative regionali, che ha lo scopo di valorizzare i prodotti locali e nel contempo fornire un'ulteriore fonte di reddito per l'agricoltore. Per questo, oltre ai tradizionali sostegni all'agricoltura, le aziende agrituristiche ricevono finanziamenti pubblici aggiuntivi e facilitazioni (deroghe urbanistiche e sanitarie, formazione, promozione, ecc.), destinati a sostenere questa benemerita attività. Insomma il consumatore nel momento in cui siede a tavola ha già dato un contributo, con le proprie tasse, allo sviluppo dell'azienda agrituristica e vorrebbe tranquillamente gustare i "prodotti del contadino". Succede a volte che le materie prime non siano.... "prevalentemente ricavate" dall'attività del podere e che ci si trovi di fronte ad un comune ristorante di campagna.
Al consumatore consigliamo di chiedere informazioni sui "prodotti del
contadino" (donde vengono?) al titolare della azienda e alle Province, che hanno compiti in materia, per una verifica dell'attività delle aziende agrituristiche, onde evitare che un promettente settore venga travolto, tra qualche anno, dai soliti scandali dei soliti furbi.


(1) Legge n. 730/85.

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