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BELLISSIMA REGINA
La storia di Maria d’Avalos e Fabrizio Carafa nella Napoli del ‘500
di Miranda Miranda
Recensione di Marina Pinto
Bellissima storia d’amore e di tormento quella che si racconta in questo romanzo, un sentimento forte ed una grande passione raccontati con cura e dovizia di particolari. In un castello della Napoli cinquecentesca si muovono personaggi e situazioni, un personaggio importante e molto rispettato, il principe Carlo Gesualdo da Venosa e sua moglie Maria d’Avalos, due caratteri irrequieti e respingenti l’uno nel confronti dell’altro, ma che in comune hanno una cosa: la passionalità sfrenata - l’uno verso la musica e l’altra verso l’amore - ed entrambi trovano generosa soddisfazione nel dedicarsi ad essa.
Ma le due passioni si intrecciano e si confondono, e così succede che Carlo si dedichi anima e corpo alla composizione di madrigali e musiche di significato fortemente emotivo, dove si parla di amore, di morte, di dolore e di struggimento dell’anima, mentre Maria si consuma – ricambiata - nell’amore per il nobile duca D’Andria, Fabrizio Carafa; ma di contorno a questa situazione cresce l’odio di Maria per il suo sposo e la sua musica, e quello di Carlo verso la moglie e la sua sempre più palese assenza nei propri confronti. Maria detesta il marito e la sua musica, tanto da alzarsi e andarsene nel bel mezzo di un concerto, rendendo così pubblico il suo disprezzo verso Carlo e verso quello che egli amava più di ogni altra cosa – la sua musica - e firmando la sua condanna a morte.
Infatti i “beneinformati” del luogo non tardano ad informare Carlo del tradimento della moglie, e nella mente del nobile principe si fa strada la decisione del delitto, il più efferato e crudele che ci possa essere, affinché tutti possano sapere come si punisce una moglie infedele ed il suo amante.
La principessa Maria d’Avalos e il giovane cavaliere Fabrizio Carafa vivono sulla loro pelle fino alla morte il loro amore, e leggendo di questo sentimento così forte ed ardente sembra di sentire il suono del battito del loro cuore, il soffio dei loro sospiri e il lungo scorrere del tempo che diviene eterno quando è occupato solo dall’attesa di un nuovo incontro, anche se essi sanno che sarà l’ultimo e che porterà con sé un tragico epilogo. Maria e Fabrizio sanno che moriranno, sanno chi li ucciderà con la gioia e il delirio di chi crede di fare una cosa giusta, il disonore e il tradimento sono la motivazione più nobile per qualsiasi delitto, e nessuno può esserne punito.
La storia non si conclude però con il delitto: il giovane Emanuele, figlio di Carlo e di Maria, divenuto adulto e consapevole di ciò che è avvenuto quando era in fasce, si fa portatore di perdono verso il padre, anche se sa che egli non si è mai pentito del delitto compiuto, e che il suo è davvero “l’amor prepotente” che tanto aveva spaventato Maria.
Il libro consta di 151 pagine
Prezzo al pubblico 10,33 euro
Edizioni Filema
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